Davide Settevendemie è un giovane cantante nato a San Benedetto del Tronto, residente a Sulmona (AQ), che ha iniziato a cantare sin da piccolino ed all'età di 9 anni spronato dalla madre ha provato a trasformare un gioco in uno studio, iniziando a prendere lezioni di canto; da allora è seguito con amore e professionalità dai suoi insegnanti: Antonella Bucci e Mauro Mengali, con il quale, sta studiando anche pianoforte.

Da qualche anno ha iniziato a partecipare a vari talent ottenendo ottimi risultati. 

Il suo sogno è quello di continuare questo cammino, con la speranza che possa diventare il suo futuro e l'obiettivo di creare qualcosa di tutto suo.

Ama ogni genere di musica ma il pop occupa in modo predominante il suo cuore.

Tra i suoi artisti preferiti figurano Ultimo e Bruno Mars ma Davide sta cercando, grazie ai loro insegnamenti, di crearsi una propria personalità.

Il suo obiettivo musicale più ambizioso? L'emozione di esibirsi al Festival di Sanremo e riempire gli stadi ad ogni suo spettacolo!

Seguiteci per esplorare insieme le profondità di Davide racchiuse in queste righe. 




Domanda iniziale per conoscerti un po’ di più: chi è Davide? Raccontaci il tuo percorso e come ti sei avvicinato alla musica in generale. 

I miei ricordi cominciano da quando, sin da bambino, avevo forse 4 anni, mi impossessavo del telecomando della Tv facendo finta che fosse un microfono e cominciavo a cantare.

Le tue influenze musicali. in particolare Ultimo e Bruno Mars, in che misura hanno contribuito alla tua crescita? E… oltre a loro, hai altri artisti che apprezzi e che vedi come fonte di ispirazione? 

La mia formazione canora mi porta ad apprezzare molto gli artisti del passato; una delle mie ultime cover è stata infatti Against All Odds di Phil Collins, ed essere riuscito a rendere mia una canzone di questo spessore, mi ha riempito di soddisfazione; allo stesso tempo amo il cantautorato italiano. Ultimo mi piace per ciò che scrive mentre Bruno Mars ha una vocalità che colpisce e si distingue.




Hai già scritto qualche tua canzone originale o pensi di farlo in futuro? Raccontaci un po’ di più.

Il mio obiettivo, oltre al continuo e costante studio, è sicuramente quello di scrivere qualcosa di mio; per ora ho solo pensieri annotati in un quaderno e spero che da questi possa venir fuori qualcosa di buono, grazie anche all’aiuto dei miei insegnanti Antonella Bucci e Mauro Mengali che è un noto compositore.

Di che cosa ti piacerebbe parlare nelle tue canzoni?

Sono tanti gli argomenti di cui mi piacerebbe parlare, uno tra questi l’amicizia, vista con gli occhi di un quindicenne che purtroppo, ha già ricevuto diverse delusioni.




C’è qualche altro genere musicale, a parte il pop, che ti trasporta totalmente?

In realtà mi piace farmi trasportare da ogni genere di musica.

Il 30 Settembre per l’evento “CALL for LIVE – Music Festival” salirai palco del Kill Joy di Roma insieme ad altri artisti tra cui Andy dei Bluvertigo e Luca Fol, un altro dei vincitori della manifestazione. Come hai appreso di questa notizia? 

Il giorno in cui mi è stato comunicato che mi era stato assegnato il primo posto al festival Call for Live, non stavo nella pelle, non mi sembrava vero; avere l’opportunità di condividere un palco storico come quello del Kill Joy, con artisti affermati, mi fa sentire importante e mi dà fiducia nel futuro.

Che sensazioni hai provato quando hai saputo di essere arrivato primo sul podio? 

Sono diversi anni che partecipo a concorsi ma l’emozione di potermi esibire davanti ad un pubblico che non sta lì per giudicare se sei stato calante o crescente o se hai centrato una nota ma che è pronto ad emozionarsi ascoltando la mia voce, mi dà una gioia immensa e spero di essere all’altezza delle aspettative che lo staff di Art-Waves ha rivolto nei miei confronti!

Il brano che ci ha colpito maggiormente per l’intensità interpretativa è stato “Talking to the moon” di Bruno Mars. Cosa rappresenta per te questa canzone?

Talking to the moon è una canzone che mi è sempre piaciuta ed essere riuscito a cantarla, con i suoi falsetti e le sue dinamiche, è segno che la mia voce sta maturando e crescendo e che i miei insegnanti stanno facendo un ottimo lavoro.



Oggi le Major puntano molto sui talent e tanti musicisti si fanno conoscere così. Cosa pensi in generale dei talent? 

Attualmente i talent sono un importante mezzo per farsi conoscere; non condivido solo la superficialità con la quale in molti provino ad accedervi, sostenendo anche di non aver mai preso lezioni di canto; penso che si possa tentare solo dopo aver assimilato e consolidato le proprie competenze.

Quali sono le esperienze di performance live che ti hanno regalato emozioni particolari o insegnato qualcosa di importante fino ad ora?

Ogni esibizione live mi ha lasciato qualcosa e soprattutto ha aggiunto un tassello al puzzle della strada che sto percorrendo ed ogni palco è degno di rispetto. L’esperienza che sto per vivere grazie alla Art-Waves sicuramente lascerà un segno importante e non vedo l’ora!




Quali palchi (o posti) del mondo sogni per esibirti? 

Il mio sogno, sin da bambino, quando con mia madre, durante la settimana del festival di Sanremo, ero fisso davanti alla TV, è quello arrivare su quel palco, anche se ogni palco regala forti emozioni…per ora, il mio sogno dell’immediato è il palco del Kill Joy! 


Sappiamo che stai studiando anche pianoforte. Cosa ti piace di questo strumento? Lo senti allineato perfettamente a te? Hai altri strumenti che ti attraggono e che ti piacerebbe suonare in futuro?

Studiare pianoforte è stata una cosa iniziata un po' per caso, in modo naturale, proprio durante la fase di riscaldamento della voce; i miei insegnanti mi hanno spronato ed ora sono felicissimo di aver avuto anche questa opportunità poiché mi da modo di accompagnarmi quando canto. In futuro mi piacerebbe provare a suonare anche la chitarra.

Hai altri interessi artistici, a parte la musica, che vorresti sperimentare? 

Il mio sogno è cantare, mi diverto molto ad imitare persone e dialetti e mi piace tanto lo sport in  modo particolare il basket che pratico a livello agonistico.




Se per un attimo ti fermassi a pensare alla tua musica come una metafora, quali immagini, colori, forme particolari o altri dettagli ti vengono in mente? Come descriveresti la tua musica?

Vedo la musica come una tavoletta dei colori di un pittore, sta a noi scegliere il giusto colore che riesca ad esprimere le nostre emozioni.

Chiudiamo questa intervista con una domanda che siamo soliti fare a tutti: cos’è l’Arte e chi sono gli artisti?

L’arte è vita, è libertà di esprimersi e gli artisti sono quelli che aiutano chi li segue, a sognare con loro!

Caro Davide, siamo grati per il tempo che ci hai dedicato. Ti auguriamo un futuro straordinario e che tutti i tuoi sogni si avverino!

Grazie di cuore a tutti voi!!!


Di seguito riportiamo tutti i link ufficiali dove poter seguire Davide:


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