Carissimi lettori, vi presentiamo Stefano Guizzo, cantautore di origini brianzole. L’artista torna sulla scena dopo una pausa riflessiva durata diversi anni, nei quali si è dedicato all’intrattenimento musicale per eventi privati. Tra le sue esperienze di spicco sono da ricordare la tournè del 2002 con Maurizio Vandelli e la tournè argentina del 2011 con i suoi brani inediti. Sempre nel 2011 è tra i finalisti del concorso Gardautori, ricevendo la stima dell’allora direttore artistico Gatto Panceri. Successivamente, deluso dal mondo della discografia, decide di prendersi una pausa e di dedicarsi ad altre attività. Nel 2022 ritorna con la splendida raccolta “Ventidue” che comprende molti dei suoi singoli più famosi, più l’inedito “La musica è finita”, nel quale duetta col rapper “odioshi”. Nel 2024 ottiene la menzione d’onore con la canzone ”Insensibile” alla seconda edizione di “On The Music Waves International Song Contest”. Il suo secondo album intitolato “Ecco il resto” è uscito il 7 Giugno 2024.

Domanda iniziale per conoscerti un po’ di più: chi è Stefano Guizzo? Come ti sei avvicinato alla musica per la prima volta?

Sono un “non più giovane” nato e cresciuto in Brianza, nipote di un contadino, ho avuto la fortuna di passare l’infanzia e l’adolescenza in mezzo alla natura. Ho sempre avuto fin da bambino questo amore sviscerato per il canto. Il mio compagno di viaggio in questa passione era il vecchio giradischi che c’era nel giardino della fattoria. Nel cassetto del suo mobiletto, pieno di vinili di Beatles, Elvis Presley ed Adriano Celentano ho trovato i miei primi idoli, passando interi pomeriggi a cantare sulle melodie che sentivo. Tutto il resto poi è arrivato da sé, come una storia d’amore, lo sostengo da sempre, la musica è stata e sarà sempre la mia vita.

Quando hai deciso di intraprendere il percorso di creare composizioni completamente tue?

Con il mio sedicesimo compleanno ricevetti in dono una chitarra acustica, che diventò il primo strumento a mia disposizione per riuscire a musicare le numerose emozioni che avevo dentro e che volevo comunicare. Diciamo che le prime bozze risalgono a quegli anni, anche se le  produzioni che sono state poi pubblicate ufficialmente risalgono all’anno 2000 , quando raggiunsi una maturità tecnica all’altezza della situazione.

Arriviamo alla menzione d’onore ricevuta al contest “On The Music Waves – International Song Contest” con il brano “Insensibile”. Ci complimentiamo ancora con te per il risultato, quali sono state le tue emozioni? 

Sono sincero....speravo di arrivare almeno tra i primi tre. Non voglio essere presuntuoso, diciamo che credevo molto nella potenzialità dei miei pezzi. Del resto è questo lo scopo di una gara, non credo nel detto “importante partecipare”...quella è la scusante di chi non vince mai. Dopo tanto tempo e tante porte in faccia è difficile rimettersi ancora al cospetto di una giuria. Purtroppo non sapendo quali sono stati i parametri di giudizio, rimango in un limbo che mi fa vivere la cosa come un ennesimo fallimento...... ad ogni modo sono molto felice di essere stato notato e vi ringrazio per questa menzione. 


Come si relaziona "Insensibile" agli altri brani nel tuo repertorio? C'è un tema o un filo conduttore che unisce le tue canzoni?

No, le mie canzoni non sono collegate tra loro, ho raccontato di tradimenti, di un figlio che rinnega la madre, di una gita fuori porta, di un uomo che si relaziona con il tempo che gli passa fra le dita, di una cotta per una donna...prendo semplicemente le emozioni che mi arrivano da ciò che mi circonda e da quello che vivo, non solo in prima persona, cercando di raccontarlo a modo mio. 

La canzone riflette sul concetto di "aspettare l'attimo in cui tutto cambierà senza muovere un dito". Credi che ci sia un momento preciso in cui le cose possono davvero cambiare senza sforzo da parte nostra, o è più una questione di percezione e atteggiamento verso la situazione?

E’ una  presa di posizione da parte di una persona che si arrende e non vuole più rimettersi in gioco, di fronte agli ostacoli che la vita gli riserva ogni giorno. Quindi si chiude in se stesso, usando l’insensibilità come arma di difesa. Non è scontato che le cose cambino da sole nell’attesa. Personalmente credo che nella vita ci siano situazioni, purtroppo , che nonostante i nostri sforzi, non si riescono a cambiare ed è proprio per questo che ho affrontato questo argomento.

L'album "Ventidue" uscito nel 2022, è una raccolta dei tuoi singoli più famosi. Quali sono i temi e storie hai voluto raccontare attraverso questo album e come hai visto la tua musica evolversi mentre procedevi con la stesura dei brani?

La traccia “Che Mondo è” apre l’album con una domanda che viene posta all’ascoltatore di fronte alla constatazione che sia in amore che in guerra ci sono comunque delle sofferenze in gioco.
La canzone “Fammi Spazio” invece è una vera e propria sfida contro tutti, per arrivare agli obbiettivi preposti, senza timore per niente e nessuno.
“Crescerò senza te” racconta del rancore di un figlio verso una madre egoista che abbandona la famiglia.
“Impertinente” è nata un po’ per gioco, in quanto ho sempre avuto paura di fare troppo rumore per non disturbare il vicino di casa, ma durante una notte di passione una ragazza mi ha fatto passare questa fobia...mi viene da sorridere al ricordo.
” Nient’altro da fare” sembra dedicato ad una donna, invece l’ho scritta in un momento di sconforto, nel quale volevo abbandonare del tutto la musica, intesa come professione, ma come potrete immaginare non è mai successo.
”Ultimo respiro” è stata vissuta dal sottoscritto con estremo coinvolgimento sia emotivo che tecnico (ci sono note per me estreme che sono al mio limite).
” Lizzy” è dedicata alla mia cagnolina che amo alla follia, giocando molto anche qui sul dubbio che possa essere dedicata ad una donna.
”Cupido” e “Vita Mia” sono due canzoni d’amore che raccontano due fasi ben distinte, la prima nella fase di approccio verso una donna, esprime la voglia di conoscersi a fondo, fino ad innamorarsi; la seconda è una vera e propria dichiarazione d’amore per colei che già fa parte della propria vita.
Poi c’è stata “La musica è finita” , che vi descriverò nelle prossime risposte.
Ci sono stati diversi approcci durante la realizzazione dell’album. A volte il mio coproduttore e coautore Marco Manara, mi mandava una versione strumentale del brano, sul quale mi venivano di getto tutte le parole, In altri casi invece è stato lui a creare gli arrangiamenti ai testi che avevo già nel cassetto. 

C’è un’altra tua bellissima canzone che si intitola “Il tempo vola via” che celebra l’importanza delle piccole cose nella vita quotidiana. Qual è il significato di queste piccole cose per te e quali sono?

Il tutto fondamentalmente ruota intorno alla capacità di saper affrontare la vita con un sorriso, nonostante le difficoltà che la vita ci propina. In questa società frenetica e consumista ci dimentichiamo spesso l’importanza delle cose semplici come il respiro ad esempio, la salute, la pace interiore.


La canzone riflette anche sul desiderio di vivere nel momento presente anziché preoccuparsi per il futuro. Quali sono i possibili vantaggi e svantaggi di vivere nel momento presente rispetto a progettare e pianificare il futuro?

Credo che l’eccessiva pianificazione del futuro influisca negativamente sul godersi il presente. Il tempo presente è l’unico momento palpabile dal nostro corpo e dalla nostra coscienza. Porsi degli obbiettivi per il nostro viaggio va benissimo ed è motivante, ma gustarsi il percorso direi che è fondamentale ed ogni passo che facciamo risiede nel nostro presente. La canzone ad un certo punto si pone anche la domanda su come sia facile sbagliare le proprie scelte, indipendentemente dall’età e dall’esperienza maturata.


Entrando nel dettaglio del tuo modo di comporre, come avvengono le varie fasi della scrittura? Come prende forma, di solito, l’impronta che caratterizza un brano?

Inizia tutto con un ritornello che mi balza improvvisamente nella testa, un argomento che mi colpisce e del quale vorrei trasmetterne il concetto. Successivamente cerco di sviluppare, sia a livello melodico che metrico, delle strofe inerenti all’argomento. 

Raccontaci qualcosa del tuo passato, dalla tournee con Maurizio Vandelli al tuo tour in Argentina, sei un artista con molta esperienza, hai un’eccellente vocalità ma il mondo della discografia in passato ti ha deluso, cosa è successo?

L’esperienza con Maurizio mi ha aiutato tantissimo a capire molte dinamiche dello show business, insegnandomi a gestire grandi palcoscenici e formando la mia voce in modo più solido. Quei due anni di tournée sono stati in un certo senso la mia palestra artistica. La tournée Argentina è stata come un sogno ad occhi aperti. Ho vissuto le due settimane più intense della mia carriera, con episodi indimenticabili, come quella volta a Villa Mercedes, quando, durante il brano “Vita Mia” saltò la corrente sul palco ed io continuai la canzone con la chitarra acustica unplugged, mentre le ragazzine mi facevano luce con i cellulari. Improvvisamente tornò la corrente e la band di grandi musicisti che mi supportava, proseguì il brano riprendendo dal punto esatto in cui ero arrivato. Il tutto per finire in un tripudio di applausi....mi viene ancora la pelle d’oca al solo ricordo. Purtroppo il settore della discografia pullula di persone poco raccomandabili che mangiano sulle spalle di artisti come me, che hanno sempre sognato di arrivare al grande pubblico e di quello che mi è successo preferisco non parlare, dico solamente che ho perso molto denaro e molto tempo in situazioni complicate.  

In "La musica è finita” duetti con il rapper “Odioshi”. Qual è stata l’ispirazione dietro l’inserimento di una parte rappata in questa canzone?

Ero arrivato allo special ed avevo un blocco totale, non riuscivo più a proseguire nella scrittura.
Nella mente avevo quell’immagine di bicchieri vuoti per terra, degli ultimi spettatori ancora lì a chiacchierare, mentre gli addetti ai lavori smontano le attrezzature, ma melodicamente c’era poco spazio per il concetto che volevo esprimere. E’ stato in quel momento che mi si è accesa la lampadina. Quale modo migliore per unire una novità stilistica, per quanto mi riguardava, alla  praticità  di non essere  vincolato  ad  una melodia e di poter sfruttare molte più parole ? ?
Odioshi è stato magnifico, il giorno prima gli ho raccontato quello che volevo esprimere ed il giorno seguente è arrivato con una serie di rime fantastiche, che mi hanno conquistato  ! 


La canzone tratta della transitorietà del successo e della rapidità con cui la gloria può svanire. Come percepisci la consapevolezza di questa impermanenza? E come riesci a trasformare le emozioni contrastanti tra l'euforia del successo di un concerto, per esempio, e la solitudine post-performance, in una forza propulsiva che alimenta e ispira la tua creatività artistica?

In poche parole, credo che sia una condizione psicologica paragonabile alla dipendenza da una sostanza stupefacente. Hai fatto un mare di fatica, hai scritto, registrato, studiato, provato. Alla fine desideri solo che qualcuno ti dica che hai fatto qualcosa di buono. Quando succede....quando ti dicono bravo...è lì che non vorresti mai più smettere e diventa la tua ragione di vita. Tutto il resto è in più e rimane lì ....“tra palco e realtà” (Cit.)

Il titolo del tuo nuovo album, "Ecco il resto" è uscito il 7 Giugno 2024, fa pensare che c'è molto di più da scoprire di te. Puoi darci un'idea di quale messaggio o tema centrale hai voluto esplorare con questo progetto? Parlaci anche dei brani che lo compongono. 

Questo album è strettamente collegato all’album “Ventidue”. Avevamo 22 brani da pubblicare ed era il 2022, così decidemmo di splittare l’opera in due parti, giocando molto sul significato del numero 22. Tenemmo le prime 11 per il primo album e le restanti diedero il nome ad “Ecco il resto” , che poi nel retro del CD ironizza graficamente  mostrando alcune monete , a simboleggiare l’ ipotetico resto di un acquisto. La traccia di apertura “Il mondo aspetta noi” racconta di una gita fuori porta con tutto l’entusiasmo e la consapevolezza che sarà un evento memorabile. Segue “Il ruolo che giochi”, brano che scrissi ispirato dal cambiamento di atteggiamento  che avevano avuto alcuni conoscenti, dopo aver fatto un po’ di soldi e cambiato la loro posizione sociale, snobbando quelli che erano stati gli amici con i quali erano cresciuti. Si procede poi con “Johnny”, che non è nient’altro che un ragazzino che prende una sbandata per la sua vicina di casa. La traccia n.4 è “Insensibile” brano del quale abbiamo già parlato nelle domande precedenti. Nel brano “Bicchiere di gin” ci si ritrova ad affogare i propri dispiaceri nell’alcool, consapevoli che sarà una felicità provvisoria e distruttiva. “Solo a metà” ed “Ancora qui” sono brani più polemici, mentre nel primo si contestano le mezze verità dei potenti, nel secondo si fanno carte false per trovare un posto nella società. “Il tempo vola via” è già stato descritto nelle domande precedenti. I rimanenti brani raccontano in  modi differenti le incomprensioni all’interno della vita di coppia.


Puoi parlarci del team di musicisti e collaboratori con cui hai lavorato per questo album? Come li hai scelti e quale contributo unico hanno portato al progetto?

Tutti i miei brani sono stati arrangiati da  Marco Manara, oltre che coproduttore e coautore, anche mio grande amico. Alla batteria suo figlio Alessandro Manara, ragazzo talentuoso di 19 anni, ha saputo imprimere il suo stile frizzante e dinamico. Le chitarre sono state registrate da diversi musicisti professionisti tra i quali Luca Verde, Simone Giannaccari, Paolo Manzolini, lo stesso Marco Manara e perfino il sottoscritto si è cimentato nelle ritmiche di “Johnny”. I bassi sono stati suonati da Hermes Locatelli, Max Zaccaro, Marco Manara. Sono tutti musicisti di alto livello che ho avuto il piacere di conoscere nel corso degli anni, condividendo con gli stessi, oltre alle sessioni di registrazione in studio, anche dei bellissimi concerti dal vivo.  

Come immagini che il pubblico debba sentirsi quando ascolta la tua musica?

E’ una cosa troppo soggettiva , lascio ad ognuno la libertà di sentirsi come meglio crede.  

Quali sono i brani o gli album che consideri la tua "musica di comfort", quella che ascolti quando hai bisogno di rilassarti o trovare ispirazione?

Quando voglio mettermi di buon umore ascolto i Beatles, per rilassarmi ascolto musica new age.

Scegli un album (o un artista) che ha cambiato la tua vita e raccontaci perché…

Nessuno in particolare mi ha cambiato la vita, ho un innato amore per i Beatles (credo si sia capito) perché le loro canzoni riescono a lavarmi l’anima dalle impurità.

Qual è il luogo o l'ambiente ideale per te quando vuoi essere più creativo e produttivo?

La mia scrivania in mansarda.... luce soffusa....bottiglia di whisky....chitarra e penna. La formula completa per la mia  massima ispirazione.

Guardando al futuro, ci sono nuove direzioni o sperimentazioni sonore che hai in mente per le tue future creazioni?

Per ora non prevedo alcun cambio di stile o di sonorità. Fondamentalmente non corro dietro alle mode, se non per qualche leggero accorgimento nel mix dei brani. L’unica idea che mi frulla nella testa da tempo è di realizzare una raccolta di cover rock/pop tutte in versione acapella ed esclusivamente con la mia voce in tutte le parti. 

Se per un attimo ti fermassi a pensare alla tua musica come una metafora, quali immagini, colori, forme particolari o altri dettagli ti vengono in mente? Come descriveresti la tua musica?

La mia musica è un quadro realista, che cerca di immortalare momenti e situazioni di vita quotidiana, con una dialettica semplice, mirata ad arrivare nel modo più diretto possibile all’ascoltatore. Mi immagino una sigaretta accesa che si consuma lentamente, appoggiata sul posacenere, una bottiglia di vino sul tavolo in fianco ad un bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, a seconda di come lo si voglia interpretare.

Chiudiamo questa intervista con una domanda che siamo soliti fare a tutti: cos’è l’Arte e chi sono gli artisti?

Su questo argomento si potrebbe parlare per ore. Sostanzialmente vedo  l’arte come sentimento, passione, amore incondizionato verso quella voglia di comunicare emozioni. Artista è colui che dedica la propria vita a questo scopo. Ognuno con la sua peculiarità e la sua personalità.  

Grazie Stefano per averci dedicato il tuo tempo. Ti auguriamo un grandissimo successo e che possa realizzarsi tutto ciò che desideri!

Ringrazio voi per questa bella opportunità e ringrazio tutti i miei fans per il supporto. Purtroppo a causa di un furto da parte di un hacker il mio profilo Instagram è appena stato ricreato, nella speranza di ritrovare sia i vecchi e numerosi followers sia nuovi ascoltatori !


Di seguito riportiamo tutti i link ufficiali dove poter seguire Stefano Guizzo:

SITO UFFICIALE  www.stefanoguizzo.it  

Copyright © immagini, videoclip e musica di Stefano Guizzo, tutti i diritti sono riservati.
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