Oggi incontriamo l’artista poliedrica Numa Echos.
Musicista, scrittrice, attrice di teatro, inizia a scrivere poesie da bambina. Ha partecipato con le proprie opere letterarie alla realizzazione di antologie e pubblicato libri spesso in collaborazione con Andrea G. Pinketts. È attiva come art director, dj, cantante e strumentista con “live shows propri” e “opening act shows” per altri artisti come Morgan, Andy (Bluvertigo), Quintorigo, etc.
Conduce il proprio format audiovisivo “Shine in Venice” su OlzeTv ed il programma radiofonico “Moonshine” su Radio Vanessa. Il suo primo Lp “SHADY WORLD” dalle sonorità rock, dark, industrial, trip-hop, metal e new wave, è uscito nel 2016 per Valery Records. Miscelando testi, musiche sperimentali-alternative, gestualità e proiezioni visive, ha realizzato un libro da cui è stato tratto uno spettacolo poetico musicale notturno “Sogni di lucida-mente: allusioni e rivelazioni di un io follemente sano”. Il lavoro successivamente è stato adatto anche per la realizzazione di un omonimo cortometraggio.
Nel 2017 diventa membro ufficiale del gruppo metal Double Bass of Death all’interno del quale è vocalist e cura gli arrangiamenti. Nel 2018 esce il loro album “Faq The System” e nel gennaio 2020 “RIMES vs CAGES”. Nel 2019 Numa Echos pubblica il romanzo breve “S-Heaven: sea of heaven” (Il Seme Bianco|Castelvecchi Editore).
Numa Echos ha vinto il 28º e 29º Festival Internazionale di Poesia Erotica “Baffo – Zancopè” rispettivamente nel 2020 e 2021 e il Premio Internazionale di Poesia Renato Nardi nel 2022.
Ed ora… immergetevi nella lettura per scoprire l’affascinante panorama espressivo di Numa Echos attraverso questa intervista.

Cara Numa siamo davvero felici di averti qui per un’intervista. Sei un’artista sempre in movimento e piena di progetti. Potresti condividere con noi ciò che ti ha spinto verso l'arte per la prima volta nella tua vita? Il primo ricordo che hai di te stessa attratta da una qualsiasi forma di espressione artistica… di cosa si trattava?

Grazie a voi. Iperattiva direi. Sinceramente non ho il ricordo se non quello di non riuscire a ricordare. Con questa frase, estrapolata dall’ultimo libro che ho scritto, descrivo perfettamente ciò che mi ha
spinto verso l’arte. Probabilmente fu una semplice “espressione”, non necessariamente artistica ad attrarmi. Ma essendo lo slancio che ti conduce all’arte puramente emotivo e poco razionale, è difficile riuscire ad individuare un singolo elemento e soprattutto riuscirlo a ricordare.

Su quale progetto artistico (o più progetti) sei focalizzata in questo periodo?

Attualmente mi sto dedicando alla pubblicazione del nuovo album “Descending Consciousness”. Nello specifico alle grafiche del booklet poiché, essendo collezionista di supporti fonografici, ritengo che anche questo aspetto sia importante. Non amo e non appoggio la “musica liquida”. Ho pensato di utilizzare alcuni esami di diagnostica medica, le scansioni delle immagini radiologiche del mio cranio e del rachide cervicale. È interessante concettualmente, personalmente non assoggetto l’idea di “struttura ossea” a quella di “morte”, questo è un cliché. L’apparato scheletrico ha ben altra accezione. E questa parte, nello specifico, è strettamente connessa al titolo e al contenuto dell’album. Ovviamente mi sto contemporaneamente dedicando ad altro. Alla realizzazione e co-direzione artistica di “Venezia Suona
2023”, festival ideato dalla scuola di musica “Il Suono Improvviso” in collaborazione col Comune di Venezia ed altre realtà locali e non. Alla preparazione dei prossimi spettacoli teatrali in qualità di attrice con la storica Compagnia Teatrale Veneziana De Calza “I Antichi”. Alle presentazioni del mio ultimo libro interrotte a causa della pandemia. Alla composizione e realizzazione di un Ep in lingua italiana. Alla preparazione dei prossimi live “standard” ma anche di uno spettacolo interdisciplinare all’interno del quale saranno presenti il mio progetto dark-wave, le mie sonorizzazioni e composizioni strumentali, l’opera barocca con relativi musicisti classici e la direzione d’orchestra, le arti acrobatiche e quelle teatrali. Il resto ve lo svelerò gradualmente.


Se per un attimo ti fermassi a pensare a te stessa come una metafora, quali immagini, colori, forme, particolari o altri dettagli ti vengono in mente? Come ti descriveresti?

A volte liquida, come il o la protagonista del mio ultimo libro, nonostante la mia persona si discosti da quel personaggio. In altri momenti evanescente, come la luce di una stella che percepiamo anche dopo la sua morte a causa della lentezza con la quale viaggia la luce se rapportata all’immensità del cosmo. Spesso all’immagine del Vampiro, morto corporalmente ma richiamato in vita dal suo stesso spirito e quindi condannato a vivere in eterno. 

La locuzione "épater la bourgeoisie" era uno dei motti del movimento decadentista di Baudelaire e Rimbaud: ora più che mai attuale e contemporaneo. Sbalordire il borghese, "far saltare i tappi della convenzione", è il compito dell'artista, non trovi? Cosa ne pensi dei baciapile, dei falsi moralisti che giudicano gli individui considerati "fuori dagli schemi"? Come gestisti il giudizio degli altri nei confronti della tua ecletticità ed originalità?

I falsi moralisti e i baciapile? Semplicemente non li considero.
L’arte ha un compito educativo non subordinato alla falsa morale o agli schemi sociali. È audace, “libera” nel rispetto della società. Non gestisco il giudizio non perché non sia potenzialmente in grado di farlo, ma perché non lo considero e non lo contemplo. Amo, invece, la critica razionale che, anche se negativa, può rivelarsi costruttiva.


Parliamo di teatro. Hai partecipato a diversi spettacoli teatrali in qualità di attrice con la storica compagnia veneziana DeCalza “I Antichi”. Recitare su di un palcoscenico teatrale è un atto di verità che si perpetua sera dopo sera. Quanto hai dovuto scavare dentro te stessa per far emergere l' IO del personaggio che interpreti e renderlo credibile agli occhi del pubblico?

A mio parere la ricerca del “sé” è un processo continuo e necessario ma non volto al rendere uno spettacolo credibile agli occhi del pubblico. Nel concreto, apprezzo l’approccio di drammaturghi come
Beckett e il Teatro dell’Assurdo. L’abbandono di un costrutto drammaturgico razionale e il rifiuto del linguaggio logico consequenziale, la sostituzione della struttura tradizionale con la successione di eventi priva di logica apparente, legati fra loro da uno stato d'animo. Per essere credibili bisogna essere coinvolti con quello che si porta in scena e riconoscere le proprie emozioni.


Quando si recita a teatro c'è una sorta di "patto" tra attore e spettatore. Se l'attore porta in scena la verità (eccola, di nuovo, la parola-chiave) si crea subito empatia e scatta la scintilla che lo lega al pubblico. Tu come gestisci questo rapporto, oserei dire "viscerale", con chi ti guarda recitare? Sono emozioni diverse rispetto ai tuoi spettacoli musicali e dj-set?

Lo gestisco con entusiasmo se il pubblico è percettivo. La sensibilità è una peculiarità e non tutti ne godono. Lo scambio energetico è altissimo se ci si confronta con un pubblico “carico”. Posso gestire
anche il rapporto con i vampiri energetici o con le mummie ma risulta tutto più faticoso e meno soddisfacente. Le emozioni non variano in base al tipo di disciplina ma al prodotto che offri. Se ciò che offri è rappresentativo della tua essenza le emozioni sono intense.


Arthur Miller diceva: "Il teatro è così infinitamente affascinante perché è così casuale. E' come la vita." Sei d'accordo con questa affermazione? Un caos di energia cosmica che regala emozioni sempre diverse, ma altresì intense.

Non penso che la vita sia casuale. Nel braccio ho tatuato “Io sono il mio destino”. La vita è fatta di scelte, nel momento in cui non abbiamo il coraggio di scegliere la vita sceglie per noi e tutto diventa casuale. Il caos emotivo, invece, fa parte dell’essere umano. Non possiamo gestire le nostre emozioni. Nemmeno chi non ne ha può gestirle, mancando l’oggetto della gestione.

Veniamo alla scrittura. Potresti condividere con noi come sono andati i tuoi incontri di presentazione per il tuo ultimo libro "S-Heaven: sea of heaven" dopo la pausa forzata della pandemia? Quando e dove potremo avere l'opportunità di incontrarti nuovamente di persona e ascoltare le tue riflessioni sul libro?

Sto programmando solo ora le presentazioni. Dopo la pausa forzata ho avuto il primo incontro recentemente al “The Clebbino” di Parma, un circolo d'arte, cultura moderna e di strada. Ne seguiranno altri. Sabato 27 Maggio 2023 alle ore 11 nello Spazio Eventi della libreria La Toletta di Venezia nel Sestiere Dorsoduro civico 1134, la Compagnia de Calza «I Antichi» presenterà il mio ultimo libro e converserò con il Prior Grando Luca Colo de Fero Colferai. 


Dal 16 al 25 Giugno prossimi a Venezia si terrà “Venezia Suona 2023” festival, 10 giorni di musica, concerti e arte. Stai collaborando nella direzione artistica del festival. Quali saranno i momenti salienti del programma del festival? Come sta andando questa esperienza?

È un’esperienza meravigliosa perché sto lavorando con professionisti validi e ricchi di entusiasmo, ideali e creatività. Seguendo il mio sito ufficiale, i miei canali personali, quelli della mia realtà Rechos Records & Promotion e quelli di “Venezia Suona” potrete visionare il programma dettagliato. Vorrei soffermarmi però sulle due giornate alle quali ci tengo particolarmente avendole gestite integralmente. Venerdì 16 Giugno, serata inaugurale, debutterà alle 21.30 lo spettacolo teatrale - momaria: “Prova d’Amore” a cura della Compagnia De Calza “I Antichi” in cui sarò attrice protagonista ed interpreterò la “vergine”. Lunedì 19 Giugno avrà avrà luogo una serata all’insegna delle sonorità alternative, L’Electro – Rock Waves Night. Soundscapes e live performances coinvolgenti immerse in scenari da accenti oscuri. Alle 18.00 introdurrò la serata con un Dj Set, alle 19 si performeranno i PC-Newton, caleidoscopio di suoni elettronici evoluti, hi-tech, adult e avant garde. Riprenderò io con un djset in attesa dell’ultima esibizione live, quella di In.Visible, “Like a ghost in the sound”.

Le mille facce di Numa. Hai felicemente esordito come presentatrice di un evento di successo, il Festival internazionale di poesia erotica Baffo-Zancopè, al quale hai partecipato gli anni precedenti in qualità di concorrente vincendo diverse edizioni. Il tuo talento prismatico ha ormai fatto capolino a 360°; allora la domanda è quasi scontata: c'è ancora qualcosa che non hai fatto ma che vorresti - prima o poi - sperimentare?

Mi piace osare e mettermi in gioco dunque sono aperta a qualsiasi altro tipo di sperimentazione artistica.




Arriviamo ora alla tua musica. Il tuo nuovo singolo "Creepy Time" è stato inserito nella compilation "Rock & Oltre" e anticipa l'uscita del tuo prossimo album "Descending Consciousness". Ci dai qualche anticipazione sulle tematiche che hai scelto di esplorare in questo nuovo lavoro e sul tipo di sound?

Il sound è quello che mi rappresenta da anni. Il mio progetto rock solista, che da tempo sviluppo in collaborazione col mio produttore artistico Filippo Scrimizzi, è altamente contaminato da elementi darkwave, industrial, elettronici, trip-hop e metal. Quest’ultimo, rispetto al precedente, e’ meno “spigoloso” e lascia più spazio all’elettronica. Le tematiche sono molteplici, sociali, emotive. Attingo dal circostante per elaborare emozioni e denunciare il “negativo”.


Lo scorso anno tu e Peter Slabbynck dei Red Zebra, band post punk belga, avete iniziato a collaborare alla canzone "Wasted items" che si troverà nel tuo prossimo album e in seguito, scoperta una così bella affinità artistica tra voi, avete deciso di continuare a scrivere musica insieme. Avete prodotto un featuring "Over and Out" e una versione speciale della canzone dei Red Zebra "The Art of Conversation". I progetti con Peter Slabbynck stanno andando avanti? E… quando uscirà il videoclip di “Wasted Items”?

È stata una bella esperienza perché grazie alle affinità artistiche si è creata un’interazione costruttiva. Sicuramente ci sarà un seguito e il video del nostro “featuring” girato a Venezia, nel quale Peter ha
dimostrato di essere anche un bravo attore oltre che musicista, uscirà non appena verrà annunciata la pubblicazione ufficiale dell’album.

Tra le tue collaborazioni sono sempre stata incuriosita dalla sinergia con Andrea G. Pinketts che hai definito tuo mentore, padre intellettuale ma prima di tutto era un amico. Lui è stato una figura originale e stravagante della cultura pop italiana, noto per il suo stile di vita dissoluto, il suo umorismo nero e la sua ironia graffiante. Qual è stata l'esperienza più significativa che hai vissuto con lui e in che modo ha influenzato la tua arte e la tua carriera artistica?


Ogni singolo istante vissuto con lui è stato significativo ed ogni confronto ha influenzato la mia arte. Come scrissi nell’articolo a lui dedicato poco dopo il suo trapasso, è stato maestro di luce e intelletto
nonostante l’oscurità che ci accomunava, ha donato se stesso disinteressatamente nel nome della parola, del cuore e dell’evoluzione della letteratura. Mi piace pensare che ci ritroveremo a dialogare sui
segreti della prossima vita, tenendoci le mani per l’ennesima volta e sorseggiando l’eternità.


Dove potremo vederti ed ascoltarti dal vivo prossimamente? Concerti in programma? 

Per qualsiasi aggiornamento circa i prossimi appuntamenti vi consiglio di seguire il mio sito ufficiale e le mie pagine social. Riprenderò con i concerti da settembre in poi in occasione dell’uscita del nuovo album. Una tra le prime date in programma sarà a Roma sabato 30 settembre 2023 al Kill Joy. Suonerò con un ospite speciale, Andy Bluvertigo, in occasione del "Call For Live Music Festival" un festival musicale all’interno del quale saremo “headliner”. Entrambi proporremo il nostro repertorio e non mancheranno momenti di interazione nel palco. Ci conosciamo da tantissimi anni, è stato bello ritrovarsi dopo tempo nel nome di un universo comune, l’arte.

Chiudiamo questa intervista con una domanda che siamo soliti fare a tutti: cos’è l’Arte e chi sono gli artisti?

L’arte è l’espressione più elevata del “sé”. Il riflesso dell’infinito, il riflesso infinito nello spazio finito del quotidiano. Un bene di prima necessità e di pubblica utilità. Gli artisti sono un mezzo per raggiungere il fine sfuggendo la fine. 




Grazie Numa per averci dedicato il tuo tempo. Ti auguriamo un grandissimo successo e
che possa realizzarsi tutto ciò che desideri.

Di seguito inseriremo tutti i collegamenti social, siti web, contatti, etc.:

Copyright © immagini e musica di Numa Echos, tutti i diritti sono riservati.

Intervista di Marianna L. e Veronica De Lorenzo 
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