Vi presentiamo i Drunk Side, vincitori del terzo premio (categoria interpreti) di “CALL for LIVE – Music Festival”. La band ha saputo distinguersi tra i tanti partecipanti provenienti da tutta Italia.
Tributo ai Pink Floyd umbro che nasce nel 2009 per iniziativa del chitarrista Francesco Ippoliti e del tastierista Ottorino Valentini.
Il repertorio attinge alla produzione del gruppo inglese dal periodo psichedelico fine anni ‘60 inizi anni ‘70, fino all’album “The Wall” del 1979.
La riproposizione dei brani tende ad essere il più fedele possibile, sia per le sonorità che per gli arrangiamenti.
Caratteristica dei DRUNK SIDE è stata sempre quella di riproporre le scalette originali dei Tour dei Pink Floyd, che prevedevano l’esecuzione per intero degli album, tra cui “The dark side of the moon” e “Wish you were here”, “Animals” e “The Wall”, anche se in questo momento propongono una scaletta più variegata attingendo dai vari lavori in studio che hanno contraddistinto la carriera dei Pink Floyd (“The piper gates of dawn”, “Atom heart mother”, “Meddle”, “The dark side of the moon”, “Wish you were here”, “Animals”, “The Wall”).
Nel corso degli anni i DRUNK SIDE si sono esibiti in moltissime piazze umbre (e anche più volte) nell’ambito di importanti manifestazioni come il “Piper” a Foligno, “L’Antifestival” (festival questo nella città di Trevi dove si sono esibiti diversi artisti a livello nazionale), “Festa della Cipolla” a Cannara (manifestazione di grande rilevanza nazionale), il “Beerock” di Assisi, il “Todi Festival” (chiusura del Festival nel 2015) e in molti locali/club presenti sul territorio tra cui il “Supersonic”, lo “Spazio Astra”, il “Bad King” e tanti altri.
Si sono esibiti inoltre anche fuori dai confini dell’Umbria, in particolare al “Villaggio Ploner” in Trentino Alto Adige (località Carbonin), al “Birrart Fest” a Monterchi (Arezzo), presso lo “Statale 78” a Colmurano (Macerata), al “Tritoni Beach Cafè” a Marotta (Pesaro Urbino) e al “Tjmory” a Bettolle (Siena).
La band nell’arco degli anni ha rafforzato la ricerca dei particolari approdando ad un progetto sempre più solido e coeso, ricevendo in ogni loro esibizione pieno consenso da parte del pubblico.

Ciao ragazzi, iniziamo questa intervista partendo subito dalla vostra vincita a CALL for LIVE - Music Festival. Ci complimentiamo ancora con voi per il risultato, come avete preso questa notizia? Che effetto vi ha fatto?

Innanzi tutto voglio dirvi che sono davvero molto felice come membro dei Drunk Side (Sono il tastierista, Ottorino Valentini) di rispondere alle vostre domande.
E’ la prima volta che partecipiamo ad un contest di questo genere.
Abbiamo partecipato su mia iniziativa; ho inviato il materiale senza dire nulla agli altri componenti del gruppo!!!
Poi, quando è arrivato il risultato, ho girato la notizia immediatamente alla band, e a quel punto c’è stata una sorpresa generale ed una gioia grandissima!!!!Davvero straordinario!!!!!!!!!!!!!!!!



Per conoscervi meglio: chi sono membri dei Drunk Side e quali strumenti suonano? Raccontateci il vostro percorso artistico, qualcosa di voi, la storia della strada che avete percorso nel tempo. Come vi siete avvicinati alla musica in generale? 

I membri dei Drunk Side sono sette innanzitutto. Vado brevemente ad elencare gli strumenti che ognuno di noi suona nel progetto:

FRANCESCO IPPOLITI – chitarra elettrica, chitarra acustica, lap steel, talk box, voce
SAMUELE SIRCI -  basso elettrico, chitarra acustica 12 corde, voce, campionatore
ALESSANDRO RASPA – batteria, percussioni, campionatore
OTTORINO VALENTINI – tastiere, voce, campionatore, vocoder
FEDERICO CODINI – sax baritono, sax tenore, sax digitale
KATIUSCIA MERCURI – coro
GIULIA MARDARE – coro

Ottorino (Tastiera)
Ognuno di noi ha percorsi artistici differenti.
Io ad esempio mi sono avvicinato alla musica con una grande passione all’età di tredici anni (in realtà anche prima, ma non voglio annoiarvi troppo)!!!!
Dai miei genitori mi feci acquistare un sintetizzatore analogico (nella fattispecie una Elka Synthex che ancora possiedo) e anche una drum machine (nella fattispecie una Roland TR 707); ero affascinato dal mondo dei Synth e da ciò che poteva contornarlo.
Da lì ho cominciato prima a suonare in casa da solo, poi con la prima band con cui, oltre a suonare brani di altri artisti, si suonavano anche pezzi inediti dei quali poi incidemmo un lavoro.
Poi ho conosciuto Francesco (il chitarrista) e insieme abbiamo dato origine ai Drunk Side.
Sono il classico tastierista autodidatta che se la suonava (e se la suona) vecchio stampo sopra i dischi!!!!!!!!!
 
Alessandro (Batteria)
Ho iniziato a suonare la batteria giovanissimo tanto che a undici anni suonavo in giro con le orchestre da ballo. Intrapreso  lo studio dello strumento ho militato in formazioni rock alternative e  continuo ad essere coinvolto in molteplici progetti musicali, spaziando dalla musica d’autore, indie rock, folk e cover di band classiche. Con i drunk mi diverto da morire perché ho la possibilità di esprimere a pieno il mio pedigree anni ‘70 e credo questo si percepisca durante i nostri concerti.

Francesco (Chitarra, Voce)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono stato affascinato dalla musica fin da bambino e più in particolare dalla chitarra, strumento che ascoltavo nei tanti dischi che giravano in casa.
Raggiunti i sei anni, i miei genitori mi spedirono a scuola di musica e per tre anni studiai chitarra classica.
Non passò troppo che mi accorsi di come quello che studiavo non aveva molto a che fare con ciò che ascoltavo ed interruppi il percorso per affacciarmi al mondo della chitarra da spiaggia, sicuramente più limitante ma più vicino agli stili che più apprezzavo: il rock ed il pop.
Inevitabilmente iniziai a sentire la necessità di condividere cotanta conoscenza di accordi con altre persone, fu così che in prima media “insegnai” qualche canzone ad un paio di amici e formammo una band.
Questo per dire che il gruppo è stato per me sempre la migliore espressione musicale, quando si suona insieme e tutto funziona, si crea una sorta di alchimia per la quale i musicisti diventano una singola unità più grande e forte dei singoli elementi, quando questo succede tutto prende senso e l’unica cosa che puoi fare è perderti e sperare di non tornare più.
Potrei tediarvi ulteriormente con strampalati nomi di band, date e luoghi più o meno conosciuti, ma temo che non ve ne fregherebbe niente!
Ciò che mi affascina maggiormente è la parte del mio percorso che ancora non è scritta: quali nuove sfide affronterò, le persone che conoscerò e quelle con cui continuerò a condividere la mia passione, quali nuovi progetti creerò o mi vedranno coinvolto.

Samuele (Chitarra, Voce, Basso elettrico)


Sono Samuele Sirci, e mi sono avvicinato alla musica già da prima che nascessi, grazie ai 33 giri che metteva mio padre sul suo impianto stereo auto costruito a valvole, (questo è quello che mi è stato raccontato).
Una volta partorito, i 33 giri continuavano a suonare , la musica c’è sempre stata in casa , tutti giorni , appassionandomi sempre più all’arte della musica degli anni che furono (‘70-‘80) e soprattutto della “musica suonata “ . Ma non fu questo però ancora ad appassionarmi al suonare vari strumenti musicali, come faccio tutt’oggi . All’età di 5 anni arrivò a casa il primo strumento, che era un organo elettronico della Yamaha, suonato da mio fratello più grande di 5 anni, sul quale imparava nuove canzoni e nuovi repertori da far sentire a chi veniva a farci visita a casa. Prese lezioni da un maestro di organi e piani a 100 mt da dove abitavamo, e questo fu fantastico !!! A volte tra un medley ed un altro o addirittura dentro la stessa canzone, cambiavo io stesso i suoni, visto che lui aveva mani e piedi occupati 🤣🤣.
Pochi anni dopo (quando avevo 8 anni) mio fratello comprò delle audio cassette da sentire nel walk man o nell’autoradio dell’auto di nostro padre. Sentivamo le hit parade dell’estate ‘98/‘99 , musica commerciale intendo niente di impegnativo . Ma tra quelle canzoni , ne registrammo qualcuna degna di nota , attraverso due registratori collegati , uno in modalità registrazione e l’altra in modalità playback , e spuntarono fuori canzoni del calibro di “ Oro “ di Mango , dalla voce inconfondibile e piena di armoniche, nonchè un grande artista o “Livin’ on my own” di Freddie Mercury” , versione discoteca 
E poi vennero gli anni 2000, dove per me fu uno spartiacque per la mia cultura musicale, non per l’anno in se, ma perché in quell’anno i Beatles o meglio (Paul , George e Ringo ) pubblicarono “One” , che era una raccolta delle loro canzoni, dove erano contenuti 27 dei loro più significativi successi !
Il disco fu regalato per Natale a mio fratello , che già si era sicuramente informato su cosa stavamo per sentire.
Quel disco per me ha significato tutto , incosciente del valore e della storia, che portavano dietro quelle canzoni .
Un sound per le mie orecchie nuovo , fresco e genuino !  Chiesi a mio fratello “ ma quando è uscito questo album ?” , la sua risposta …. “ beh è uscito il mese scorso , ma le canzoni sono degli anni ‘60. Rimasi incredulo, anche dal fatto di sentire canzoni che secondo me potevano essere state pubblicate veramente il mese scorso.
Qui iniziarono poi le varie scoperte degli altri dischi e delle videocassette . Fui impressionato dal vedere tanta folla, sentire 4 ragazzi scapestrati  che sul palco sapevano già il fatto loro , nonostante la loro giovane età !
Fu una Beatles-mania anche per me e che ancora dall’ora non mi sono ripreso …. Infatti li sento tutt’ora, a casa , in auto , in cuffia ….. e posso dire, che è la mia band preferita da sempre! Mi appassionai quindi sempre più al sound dei 4 di Li-verpool e sopratutto della Ludwig di Ringo Starr ai tempi, così decisi di prendere lezioni di batteria alla scuola comunale della mia città , e frequentai le lezioni per 7 anni, dove ho avuto modo di partecipare a vari progetti e fare qualche saggio di fine anno .
Ci fu un giorno in cui , la sola batteria per me fu un po’ limitante per come mi vo-levo sentire, quando salivo su un palco , e così  iniziai anche a cantare e suonare contemporaneamente, prendendo ispirazione dal live di “I’m in love with my car “ di Roger Taylor , batterista dei Queen , dove proponeva questa prorompente canzone , ispirata dall’amore che aveva per le sue automobili.
Successivamente ampliavo il numero degli ascolti , passando dai Beatles , ai Queen , Doors , Pink Floyd, Led Zeppelin , Deep Purple , The Who, e le migliori band della scenografia dei magici 30 anni (‘60/‘70/‘80).
Mi resi successivamente conto poi che la batteria mi limitava un po’, “ non aveva le note” …. Riandai ad ascoltare quelle videocassette che ascoltavo anni indietro dei Fab Four e mi accorsi del bassista mancino che cantava a squarciagola … lui è Paul McCartney …Perfetto !! È così che comprai il mio primo Hofner Violin Bass, così potevo unire sia la parte ritmica , l’armonia e la parte cantata. È in questa disposizione che ancora oggi suono per la maggior parte, quando faccio i live con le mie band .
Ma facciamo un passo indietro, ritornando a Paul McCartney , per me è stato il mio mentore, nello specifico , mi ha sempre affascinato il modo in cui suona e sopratutto canta , che ha sempre unito stile , concretezza e freschezza, che ancora tutt’oggi nonostante i suoi 81 anni detiene , e la sua grande maestria e semplicità di come  compone canzoni ! Penso che sia l’unico ad avere questo tipo di talento. Si !!! penso proprio che sia “l’uomo della canzone “ .
È così che poi ho spostato le mani anche in altri strumenti , appassionandomi  anche al piano e alla chitarra ! Il primo gruppo che ho avuto era nel 2003, quando suonavo la batteria in una cover band di canzoni anni ‘80. 
Poi nel 2005 venne la volta del gruppo dove facevamo e tutt’ora facciamo - Beatles e Queen , e ci chiamiamo “British Night” …. Sono passati anni da allora …..
Poi nel  2009 iniziammo questo grande progetto “ Pink Floyd “ che ci ha permesso di navigare sui palchi della nostra regione e del centro Italia  e ci sta dando tutt’ora grandi risultati e sopratutto soddisfazioni !!!

Federico (Sax)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Sono un musicista nato il 23 maggio 1975 a Todi. Mi sono diplomato al conserva-torio di Perugia in sax, sviluppando fin dall'inizio un forte interesse per il jazz e le musiche di improvvisazione. Questo interesse si è consolidato grazie alla guida del Maestro Santoloci e alla partecipazione ai corsi e seminari di Umbria Jazz. Successivamente, ho ottenuto il diploma e poi la laurea specialistica di II livello in jazz presso il Conservatorio di Perugia. Nel corso della mia carriera, ho collaborato con numerose band locali, acquisendo esperienza e sviluppando linguaggi musicali che spaziano dal rock al funky.
E’da circa un anno e mezzo che sono entrato a far parte dei Drunk Side e la cosa mi piace da morire perché oltre a fare le cose davvero per bene ho trovato anche persone davvero straordinarie con cui condividere un progetto. 

 
Giulia (Coro)
Canto da una vita. I miei genitori mi facevano ascoltare i Pink Floyd quando ero in culla. Per molti anni, da bambina, mi sono esibita in teatri e manifestazioni rumene (fino all'età di 12 anni circa ho vissuto in Romania) proponendo un repertorio di musica leggera e canti tradizionali del mio paese di origine. Qui in Italia, contemporaneamente alle superiori, ho frequentato la scuola comunale di musica Alessandro Onofri di Spoleto, dove mi sono specializzata in canto lirico. Il mio percorso di studi lirici vanta ben 12 anni di lavoro. In questo tempo mi sono esibita sui palchi di alcune dei principali teatri umbri come Perugia, Umbertide, Terni e Spoleto. Tutt'ora continuo per passione a riproporre concerti di musica lirica per pochi intimi.
Faccio parte dei Drunk Side dal 2010, e suonare con loro, trascorrere del tempo con loro è sempre fonte di grande ispirazione.



Katiuscia (Coro)
Classe 1978, " .. Are you ready for a show? Gonna rock, gonna roll you!" Recita in quello stesso anno "Let me entertain you", traccia dell'album "Jazz", dei ve-nerati Queen. Quale miglior verso potrebbe meglio raccontarmi? Muovo i primi passi su di un palco già dalla prima infanzia, nel contesto scolastico, effigiando note nelle prime rappresentazioni teatrali. Inizio a comporre musica sin dalla prima adolescenza, per poi fare della scrittura una costante del mio percorso artistico, sono cantautrice. Traggo ispirazione dai poemi di De andré, Battiato, Dalla che si mescolano a carmi d'oltremanica ad opera di Genesis, Queen, Pink Floyd, Beatles, King Crimson, Jethro Tull, Yes, Emerson Lake and Palmer. Ricamo con cuore e chitarra, faccio e disfaccio, sono estremamente esigente con me stessa. Nei "Drunk Side" mi vesto di eterei tappeti di armonie: sono backing vocalist; è subito amore.



Oltre ai Pink Floyd quale altra musica ascoltate? Quali altri artisti vi ispirano?

Oltre ai Pink Floyd ascoltiamo una varietà di generi musicali.
Alcuni di noi amano il Rock classico (Queen, Led Zeppelin, Deep Purple, Ac/Dc……….), altri l’Indie Rock, altri artisti come Muse, Radiohead, direi Beatles, altri il Progressive Rock (Genesis, King Crimson, Banco del Mutuo Soccorso……); ascoltiamo anche Jazz in varie sfaccettatture,  Weather Report, Scott Henderson and Tribal Tech, Mike Stern e tanti altri.
Ognuno di noi comunque ha le sue influenze personali che contribuiscono alla nostra musica.


Da dove nasce la scelta di un tributo ai Pink Floyd?

La scelta di un tributo ai Pink Floyd nasce sostanzialmente dall’incontro tra me e Francesco (il chitarrista)
Ci siamo conosciuti nel 2006 tramite un nostro amico in comune, musicista anch’egli, con il quale avevo dato origine ad una tribute dei “Marillion”; questo nostro amico suonava il basso elettrico; ci mancava il chitarrista; per l’appunto venne una sera Francesco in sala prove che si unì alla band.
Il tributo ai Marillion durò una decina di mesi (ci esibimmo nel frattempo o tre o quattro volte, non ricordo di preciso); Francesco nel frattempo mi diceva sempre che gli sarebbe molto piaciuto suonare con me alle tastiere “The Dark Side of The Moon” per intero.
Quindi cominciammo ad elaborare con Samuele al basso (nostro attuale bassista) per l’appunto tutto l’album per intero; all’epoca alla batteria non c’era Alessandro; gli altri componenti infatti, per come attualmente la band è costituita, si sono aggiunti man mano (l’ultimo ad essersi aggiunto al progetto è Federico al sax, che con il suo contributo è riuscito a fornire quei colori che sono così importanti per arricchire il repertorio dei Pink Floyd).
Quello che poi è successo è che poi dopo tutto “The Dark Side of The Moon” è toccato ad “Animals”, poi a “Wish Were here” e dulcis in fundo a “The Wall”.
In pratica eravamo diventati una Tribute dei Pink Floyd a tutti gli effetti!!!!
Chiaramente ora in scaletta abbiamo anche molti atri brani (Echoes, One of these days, Astronomy Domine, etc…) che appartengono anche ad altri album. 


Quali sono i vostri brani e gli album preferiti dei Pink Floyd? Avete visto qualche concerto dal vivo di questa leggendaria band? 

Dire quali siano i nostri brani e gli album preferiti dei Pink Floyd non è proprio cosa facilissima!!!
“Animals” è un album che comunque ci piace davvero in maniera particolare nella sua interezza, ma anche gli altri album appartenenti alla loro epoca d’oro (1967 – 1983) ci piacciono davvero tantissimo.
Brani come “Shine on you crazy diamond” (anche la parte VI-IX), “Wish you were here”, “Comfortably numb”, “Time”, “Echoes”, “Sheep”, “Pigs three different ones”, “Dogs” sono brani che dal nostro punto di vista dovrebbero appartenere al patrimonio universale!!!!!
Abbiamo avuto la fortuna di assistere a diversi concerti dei Pink Floyd prima dello scioglimento della band, allo Stadio Flaminio a Roma nel 1988, a Venezia nel 1989 e a Cinecittà nel 1994 (oltre alle innumerevoli volte a cui abbiamo assistito ai concerti di Gilmour e Waters).
 

 


Roger Waters o David Gilmour?

Roger Waters o David Gilmour? Domanda da un milione di dollari!!!
Entrambi sono artisti straordinari e sicuramente hanno contribuito in maniera significativa alla musica dei Pink Floyd.
Quello che ci amareggia sono le loro dispute intestine che si susseguono nel tempo.
Diciamo che potevano fare di meglio da questo punto di vista!!!!!!!!!!!!!!!!

Che storia avrebbero avuto i Pink Floyd se Syd Barrett avesse proseguito nella band?

Syd Barrett era un talento creativo ed innovativo, ma la sua lotta con la salute mentale lo ha portato alla uscita dalla band.
E’ difficile dire come sarebbe evoluta la loro musica se fosse rimasto, ma sicuramente avrebbe influenzato il percorso artistico del gruppo.
Quello che invece si può dire di sicuro è che la sua figura ha comunque direttamente o indirettamente ispirato moltissime composizioni dei Pink Floyd.



 

Il nome nasce da un gioco di parole con il nome dell’album “The dark side of the moon” ma “drunk” significa ubriaco. Come nasce questo nome?

Il nome “Drunk Side” nasce dal gioco di parole con il concept album “The dark Side of the moon”.
Abbiamo scelto “Drunk Side” per aggiungere un tocco di umorismo (umorismo rafforzato anche dal fatto che come logo della band abbiamo capovolto il prisma della copertina di “The Dark Side of The Moon” e ne abbiamo fatto un calice) e per sottolineare l’idea di lasciarsi trasportare dalla musica come se si fosse in uno stato di ebrezza.
Direi comunque che il nome è nato anche per andare a rappresentare qualche bella serata goliardica tra noi!!!!!!!!
Di per sé infatti nasce proprio durante una cena mentre eravamo alla ricerca di un nome da assegnare al nostro gruppo.
Samuele, il nostro bassista, partorì l’idea che inizialmente era “Drink Side” e che poi in men che non si dica si tramutò in “Drunk Side” proprio per indicare la parte ubriaca della luna!!! 



Suonando insieme da molti anni sicuramente avete un affiatamento importante, avete mai pensato di realizzare un progetto parallelo con brani originali?

Suonando insieme da molti anni, abbiamo sviluppato un grande affiatamento come band.
Abbiamo avuto delle idee riguardo ad un progetto parallelo con brani originali, ma finora ci siamo concentrati principalmente sulla nostra tribute band.
Non escludiamo comunque la possibilità di cimentarci in progetti originali in futuro.

Oggi le Major puntano molto sui talent e tanti musicisti si fanno conoscere così. Cosa pensate dei talent?

Riguardo ai talent, crediamo che possano essere una piattaforma per far emergere nuovi talenti musicali. Tuttavia, sarebbe auspicabile che gli artisti mantengano la loro autenticità e non si lascino influenzare dalle logiche commerciali.
A riguardo crediamo che ciò non accada proprio sempre!
La musica dovrebbe essere guidata dalla passione e dalla creatività; il successo dovrebbe essere, semmai, solamente ( e sottolineiamo solamente) una diretta conseguenza!! 

Ci sono esperienze di performance live che vi hanno particolarmente colpito o insegnato qualcosa di importante?

Abbiamo avuto molte esperienze di performance live che ci hanno colpito.
Oltre naturalmente alle performances dei Pink Floyd, ci hanno davvero colpito le performances live dei King Crimson, del Banco del Mutuo Soccorso, degli Ac/Dc, ma direi anche di molte altre performances live di altri gruppi storici a cui abbiamo avuto la fortuna di assistere.
Ogni concerto è un’ opportunità per imparare qualcosa di nuovo, migliorare come musicisti e connetterci con il pubblico.
Ogni volta che vediamo il pubblico emozionato e coinvolto dalle nostre performances, ci ricorda perché facciamo ciò che facciamo.  

Su quali palchi (o posti) sognate di esibirvi?

Il nostro piccolo sogno sarebbe quello di portare il nostro show nei più importanti anfiteatri romani d’Italia (un po' come fecero i Pink Floyd con Pompei). Se questo riuscissimo a farlo accadere ne saremmo davvero felicissimi.


Chiudiamo questa intervista con una domanda che siamo soliti fare a tutti: cos’è l’Arte e chi sono gli artisti ? 

Cos’è l’arte? L’arte per noi è un’espressione creativa che può trasmettere emozioni, idee e concetti in modi unici.
Gli artisti sono in grado di ispirare, influenzare e connettersi con le persone in profondità, offrendo una prospettiva diversa e stimolante sulla vita e sulla società; sono anche coloro che riescono ad esprimere in maniera precisa e secondo modalità diverse, ciò che ognuno di noi è in grado di sentire ma magari non è in grado di comunicare con la stessa efficacia.  
Ha senso parlare di arte comunque solamente se quello che fai è in grado di arrivare al pubblico sul piano emotivo, altrimenti rimane solo l’aspetto meramente meccanico.



Di seguito riportiamo tutti i link ufficiali dove poter seguire i DRUNK SIDE:



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