Abbiamo il piacere di intervistare i vincitori del primo premio categoria “brani originali” di CALL for LIVE – Music Festival, un duo nato dal frutto della profonda e duratura sinergia artistica del compositore di musica e arrangiatore Alessandro Laraspata e dall’autrice dei testi e cantante Caterina Sangineto: Far&Beyond.
I 12 brani del progetto rappresentano una pangea musicale costituita da territori diversi e distanti: dal pop melodico alla tradizione musicale classica, dall’elettronica radicale alla dance music, dove talvolta il Rap fa la sua comparsa.
L’ascoltatore vivrà come propria l’esperienza musicale tra i sentimenti contrastanti del puro intrattenimento a quelli più nobili, ammaliato dalla dolce, intima ed eclettica voce di Caterina Sangineto.


Ciao ragazzi, benvenuti e ancora tanti complimenti per esservi distinti tra tutti i concorrenti di CALL for LIVE – Music Festival! Quando avete appreso questa notizia che sensazioni avete provato?

Alessandro: il primo premio è stata una piacevolissima sorpresa e un alto riconoscimento degli sforzi profusi per la lunghissima lavorazione di questo album.

Caterina: ero esultante. Una conferma che il lavoro che abbiamo fatto negli anni - e che rispecchia il nostro mondo musicale - ha suscitato interesse. Uno stimolo forte a proseguire in questa direzione di scrittura.

Come è nata la collaborazione tra voi e da dove viene l’ispirazione per il nome del progetto Far&Beyond?

Alessandro: Caterina ed io ci siamo conosciuti nel 2012, durante gli studi accademici al Conservatorio di Milano. Entrambi vincitori di un bando della regione Lombardia per l’esperienza di residenzialità artistica presso il CET di Mogol, abbiamo frequentato due corsi diversi: io ho seguito il maestro Giuseppe Barbera per il corso di composizione pop e lei quello di interprete tenuto da Carla Quadraccia. Ci siamo re-incontrati a fine corso partecipando al un saggio finale , le proposi dei brani scritti durante il Cet e abbiamo deciso di comune accordo di intraprendere un progetto insieme e di proseguirlo ad oltranza, finché il risultato finale non ci rendesse felici. Ha partecipato al progetto anche il paroliere e amico Marco Iorio, contribuendo ai testi di Life Without Noise e Roses in Winter.

Caterina: La collaborazione è nata al CET di Mogol ma si è concretizzata negli anni successivi, quando Alessandro mi condivideva le sue composizioni per mail (lui vive a Napoli, io vicino a Milano) chiedendomi di pensare a un testo per la sua musica e al contempo di registrare pre-produzioni per ascoltare come “girassero” i pezzi. La mia collaborazione si è svolta su due fronti: come interprete, il ruolo che da sempre mi si addice - la mia comfort zone - e come autrice di testi, ruolo che non sentivo molto mio inizialmente ma che inaspettatamente mi ha spinto a ricercare dei mezzi linguistici (oltretutto in inglese, che non è la mia lingua madre!) per esprimere il mio mondo interiore.
Il progetto lo abbiamo denominato “Far & Beyond” perché non ci siamo mai posti dei limiti di genere nel nostro lavoro, né dal punto di vista musicale, né testuale: abbiamo esplorato influenze e suggestioni musicali disparate, facendo convogliare le nostre multiformi esperienze musicali in un disco che è un mosaico eterogeneo.

Raccontateci il vostro percorso artistico, la strada che avete percorso nel tempo alla ricerca della vostra identità e come vi siete avvicinati, singolarmente, alla musica in generale. 

Alessandro: ho cominciato gli studi musicali grazie alla passione di mio padre, a 7 anni. Mi sono poi diplomato in pianoforte e composizione al conservatorio "San Pietro a Majella" di Napoli e in musica elettronica al conservatorio "G. Verdi" di Milano. Oltre a coltivare gli studi accademici ho militato come autodidatta in moltissime band musicali, esibendomi a Napoli e sul territorio nazionale, di cui elenco quelle che reputo più significative per la mia formazione musicale: bassista nei Quasar (musica pop inedita), Verbaud (rock alternativo inedito), 2mindselected (rock anni '70) ed Empyema (tribute band Dream Theater); chitarra ritmica per gli Hell Chest ( tribute band Metallica); batterista e poi chitarrista per gli SDA (punk-rock inedito).

Caterina: mi sono accostata alla musica in tenera età come naturale conseguenza dell’ambiente familiare in cui ero immersa: mio padre è liutaio di strumenti antichi e ho iniziato un percorso musicale non strutturato e da autodidatta con strumenti musicali ben poco “mainstream”, come il salterio ad arco e l’arpa celtica. Negli anni mi sono interessata di musica medievale e rinascimentale, folk e celtica, generi che costituiscono ancora oggi i principali campi del mio lavoro da musicista, cantante e performer. Ho compiuto anche studi accademici al Conservatorio di Milano in flauto traverso moderno, flauto traversiere e flauto a becco. In seguito ho conseguito una laurea in Canto Barocco al Conservatorio di Novara. Da diversi anni lavoro come musicista e cantante professionista portando avanti progetti in solo, con altri musicisti e con ballerini e attori. Cerco di non limitare il raggio di azione della mia musica, che dal barocco spazia fino al pop e alla musica elettronica.

Quali sono le vostre influenze musicali e in che misura queste correnti hanno contaminato la vostra particolare vena compositiva? 

Alessandro: ho cercato di prendere il meglio dai miei maestri: Enrico Renna per la composizione, Giovanni Cospito per la musica elettronica, Giuseppe Barbera per la musica leggera. E. Varese, B. Maderna, J.S.Bach, F. Chopin e poi i Queen, i Metallica, Jimi Hendrix sono i vari artisti che più hanno inciso nel cuore della mia formazione musicale.

Veniamo ai 12 brani che compongono il progetto. Come si è creata questa pangea sonora di tutte queste canzoni così diverse tra loro?

Alessandro e Caterina : l'intenzione del progetto era produrre 10 singoli tutti diversi, che hanno come filo conduttore un approccio sia classico che elettronico. Sono stati poi affiancati da due intermezzi strumentali composti come divertissement. Provenendo da due mondi diversi, ci siamo presi tutto il tempo necessario per creare qualcosa che ci potesse alla fine soddisfare.

Vi siete esibiti già dal vivo con questo progetto? Come avete vissuto l’esperienza live? Cosa vi ha lasciato nel cuore?

Alessandro e Caterina : Ci siamo esibiti una sola volta dal vivo con le canzoni "A Life without noise" e la ex "Don't go" che è stata ampiamente ricomposta per diventare "A part of You".Ci esibimmo in duo, io ho accompagnato Caterina al pianoforte. Conserviamo con gioia la registrazione di quella perfomance, riascoltandola pensiamo alla sorprendente vittoria del primo premio.

Oggi le Major puntano molto sui talent e tanti musicisti si fanno conoscere così. Cosa ne pensate in generale dei talent?

Alessandro : i talent non hanno nulla a che fare con la musica. A me interessa l'arte puramente musicale e pazienza se non si soddisfa la parte che l'occhio, lo spettacolo e l’entertainment vogliono.

Caterina: concordo con Alessandro. Penso che i talent non si concentrino sul talento musicale dei candidati in senso stretto ma sulla loro capacità di presentarsi come personaggi che possano incuriosire, destare interesse, intrattenere. Sono pochi gli artisti usciti dai talent che riescono a mantenere un’attenzione viva nel pubblico anche negli anni successivi al loro successo televisivo. L’artista vero è capace di rinnovarsi, di sperimentare, osare, provocare ma di mantenere una propria cifra distintiva e unica sfruttando i social e la capacità mediatica per mettere in risalto le proprie caratteristiche, non per riempire un vuoto di idee. Questi sono gli artisti che fidelizzano i fan, li prendono per mano e li accompagnano attraverso un percorso di maturazione artistica.

Nella vostra carriera artistica, ci sono esperienze di performance live che vi hanno particolarmente colpito o insegnato qualcosa di importante?

Alessandro : i concerti come solista al pianoforte, perché rappresentano un esercizio estremo di concentrazione, nonché quelli tenuti con le varie band, che mi hanno invitato a curare non solo un linguaggio diverso, ma anche aspetti extramusicali come l'immagine in pubblico.

Caterina: vado sempre a vedere i concerti dei miei colleghi, perché credo che osservare gli altri concerti aiuti molto a analizzare come la propria performance possa essere migliorata o perfezionata. Amo gli artisti che con eguale bravura integrano la presenza scenica, il talento musicale e lo storytelling in maniera efficace. Sono i tre elementi che ricerco io stessa nei miei progetti in solo e in gruppo.

In quali palchi (o posti) sognate per esibirvi?

Alessandro: lo stadio di Wembley, perché lo reputo un luogo che raccoglie una pluralità di significati per la musica.

Caterina: qualsiasi. Trovo ugualmente entusiasmante suonare in contesti formali come teatri prestigiosi davanti ad un pubblico attento con atteggiamento analitico e in festival musicali all’aperto di fronte a un pubblico che ha voglia di emozioni dirette, forti e di farsi coinvolgere.

Se per un attimo vi fermaste a pensare alla vostra musica come una metafora, quali immagini, colori, forme particolari o altri dettagli vi vengono in mente? Come descrivereste la vostra musica?

Alessandro : una musica liquida, senza territorio.

Caterina:  Una musica per ogni mood e per ogni luogo. L’intero album va ascoltato tutto di seguito e trasporta in territori lontani, sondando diversi stati d’animo e dell’essere. Dall’euforia alla malinconia, dall’onirismo al ricordo d’infanzia. Questo album è un viaggio da vivere senza fermarsi.

Quali sono i prossimi passi per questo progetto musicale e cosa possiamo aspettarci in futuro dalla vostra collaborazione artistica?

Alessandro :  Step by step, vediamo che succederà. Sogno uno sbocco cinematografico per il nostro progetto e quindi una continuità nella produzione.

Chiudiamo questa intervista con una domanda che siamo soliti fare a tutti: cos’è l’Arte e chi sono gli artisti ?

Alessandro: L' Arte è il sublime. Appannaggio di pochi creativi, visionari, molto spesso di persone sole perché non comprese dalla società.

Caterina: l’arte è comunicazione, è l’espressione del sé. Ognuno potenzialmente può creare qualcosa di bello e unico. Avrà la sua peculiare impronta, avrà una voce, un timbro, un colore che la distingue da tutte le altre e la rende unica.

Grazie per averci dedicato il vostro tempo. Vi auguriamo un grandissimo successo e che possa realizzarsi tutto ciò che desiderate!

Alessandro e Caterina: Ancora grazie infinite alla giuria per averci premiato con il primo posto. Un ringraziamento di cuore alle nostre famiglie per il supporto al nostro tentativo di fare buona musica.

Far&Beyond link ufficiale in cui sono presenti anche le biografie dei singoli artisti Caterina Sangineto e Alessandro Laraspata:

https://www.nuoviterritorisonori.it/farandbeyond

Per ascoltare le anteprime del progetto al seguente link ci sono circa 30 secondi per ogni brano:

https://soundcloud.com/nuovi-territori-sonori/sets/far-beyond

Copyright © immagini e musica di Caterina Sangineto e Alessandro Laraspata, tutti i diritti sono riservati.


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