Amici di Art-Waves, oggi siamo entusiasti di presentarvi un artista che ha ottenuto una menzione speciale al contest “I Want Your Music” con la canzone "Spazio Incandescente", stiamo parlando di Andrés Saorin Martinez. Cantante e chitarrista italo-argentino, ha sviluppato la sua passione per la musica sin da giovane, combinando una formazione classica con una sensibilità moderna. Cresciuto a Padova, ha iniziato a esibirsi in eventi di beneficenza come cantante solista.
Il suo talento unico risiede nell'abilità di mescolare suoni pop con testi profondi e arrangiamenti sofisticati, creando canzoni che si distinguono per la loro intensità emo6va e autenticità. La sua voce espressiva e le sue abilità chitarristiche lo rendono un artista capace di toccare profondamente gli ascoltatori.
Nel 2023, Andrés ha collaborato alla produzione del suo primo album, Sonriendo te Vas, pubblicato da Velut Luna. Nello stesso anno, ha partecipato alle prestigiose Berklee Umbria Jazz Clinics, perfezionando ulteriormente il suo stile. Le sue performance in vari concorsi musicali lo hanno aiutato a consolidarsi come un talento emergente nella scena pop contemporanea.
Le sue radici musicali, sono la guida del Maestro David Beltran Soto Chero, mescolano influenze la6ne con suoni acus6ci e pop, dando vita a canzoni che esplorano temi di amore, auto scoperta e le sfide quotidiane della vita. Attualmente, Andrés ha fatto uscire “E’ solo buio” il suo nuovo singolo.
Questo brano segna un'evoluzione nel suo stile, mescolando suoni più intimi con le influenze pop che definiscono la sua musica.
Ecco a voi la nostra intervista… buona lettura!
Benvenuto Andrés, iniziamo partendo subito dalla tua menzione speciale al contest “I Want Your Music” con il brano “Spazio Incandescente”. Ci complimentiamo ancora con te per il risultato. Quali sono state le tue emozioni?
Grazie a voi per questa possibilità. La partecipazione ad un “concorso” significa condividere il proprio lavoro comunque con un pubblico molte volte tornato anche da professionisti. Questo genera ovviamente aspettativa sui feedback che possono arrivare.
Presentati ai nostri lettori. Puoi raccontarci come è iniziato il tuo viaggio nel mondo della musica e cosa ti ha portato a comporre per la prima volta? Quali sono stati i tuoi studi e le tue esperienze di rilievo?
Avete due ore!? Vediamo se riesco ad essere breve e serio. Per cominciare sono nato in una famiglia di musicisti quindi sin da bambino ho avuto diverse esperienze. Parallelamente al canto, ho una formazione in chitarra classica e poi jazz, che sto finendo, in conservatorio. Sulla composizione avrei una storiella: immaginate un viaggio in camper con un papà musicista che guida e un bambino di 10 anni seduto affianco con un computer in mano. Assieme giocano a creare una canzone per la mamma ( titolo “ Non ti sopporto più”, la mamma non era molto entusiasta). Questa situazione ovviamente negli anni si è spostata dal camper allo studio di casa e si è sviluppata parallelamente all’accrescimento delle mie competenze e alla voglia di creare qualcosa di personale. Ovviamente rimane primaria la componente che una volta era gioco e che ora, oltre ad essere rimasta, è diventata quotidianità.
Ci sono luoghi o situazioni specifiche che ti ispirano particolarmente quando componi?
Mi stai chiedendo se mentre sono in bagno mi arriva il colpo di genio?! Purtroppo devo deluderti. Il luogo non è determinante per la mia ispirazione. Sono più i momenti, le esperienze oppure banalmente la voglia di fare.
Quali artsti o generi musicali hanno maggiormente influenzato il tuo percorso creativo? Ci sono particolari album o canzoni che considereresti fondamentali per tua evoluzione musicale?
La mia musica è indubbiamente contaminata da quella latina viste le mie origini Argentine. Come generi di ascolto spazio dal pop, al latin, al jazz, al rock e tutte le loro sfaccettature. Se devo scegliere un’artista e un album che hanno influenzato il mio percorso è sicuramente Marck Anthony con l’album di salsa 3.0. Ho riscoperto questo genere che non ascoltavo da molto all’età di 17 anni e da quel momento, oltre ad ascoltare quasi quotidianamente qualcosa di latin, ho deciso che avrei portato la componente ritmica di questo mondo nelle mie canzoni.
Qual è per te il percorso creativo generale nella scrittura delle canzoni?
Risponderò solo in presenza del mio avvocato per non compromettere la mia scalata al successo! A parte gli scherzi devo cominciare sottolineando che lavoro con mio papà che però ha perso questo titolo ed ora è diventato mio dipendente sottopagato. Di solito per quel che mi riguarda parte tutto da una melodia oppure da un giro di accordi che sento che mi piacciono sulla chitarra. Poi viene scelto l’argomento della canzone e poi si inizia a litigare, ma tanto alla fine deve fare quello che dico io.
Quando stai creando delle canzoni, qual è il punto in cui senti di aver “detto tutto” quello che volevi?
Se penso alla mia musica penso innanzitutto a paesaggi notturni, stellati, ma anche nebbiosi. La notte è un’ immagine che mi appare spesso in testa perché è il momento della riflessione, dell’angoscia. Hai presente il mattino nebbioso che poi viene spaccato dalla luce del sole? Un altro momento che può benissimo essere accostato alle mie canzoni.
Ti risponderò molto banalmente, ma è lo studio il luogo in cui componiamo. Anche se qualche volta nell’ultimo periodo qualche canzone è nata sul divano con la chitarra mentre guardavo la TV.
Chiudiamo questa intervista con una domanda che siamo soliti fare a tutti: cos’è l’Arte e chi sono gli artisti?
Intervista di Marianna L. per Art-Waves
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