In occasione della premiazione per “On The Music Waves – Interna.onal Song Contest”, abbiamo avuto il piacere di intervistare la cantante moldava ADRyANA C che si è posizionata terza in classifica con la canzone “Tears in the moonlight”. Il brano è stato arrangiato e post-prodotto da ADRyANA C e dal suo coniuge Eugeniu Costin con l'aiuto dello scrittore americano Bob Rich. La collaborazione ha fatto emergere un testo molto espressivo, le “backing vocals" sono state costruite e registrate tutte da ADRyANA C. Seguiteci in questo viaggio alla scoperta dell’artista!

Domanda di rito per rompere il ghiaccio e presentarti ai nostri lettori: chi è ADRyANA C? Raccontaci il tuo percorso artistico ed anche le tue influenze musicali.

ADRyANA C è il nome d’arte dell’interprete moldava di diversi generi musicali che inizia il suo percorso di cantautrice e aspira ad una carriera musicale fruttifera. Ama cantare e trasmettere le sue emozioni alle persone che l’ascoltano. É consapevole del fatto che abbia avuto questo bellissimo dono e
realizza di voler donare a sua volta un sentimento attraverso la musica.


Parliamo ora della creazione dei brani. Parlaci un po’ di come viene strutturato il brano passo passo dalla melodia al testo.

Non esiste per me, in realtà, una procedura per creare un brano, come non esiste la certezza che questo dovrebbe accadere in un modo preciso… Posso dire soltanto che fino adesso i brani che ho fatto nascere sono stati scritti partendo dalla melodia per poi aggiungere il testo. Dopo, in fase di registrazione, si procede con l’interpretazione e la creazione di tutta la struttura vocale in background. Ovviamente la melodia e l’arrangiamento dei miei brani appartiene per la maggior parte al mio coniuge, Eugeniu Costin, che credo sia il mio asso segreto nella manica, fatto per il quale vorrei sempre ringraziarlo.
Una delle mie aspirazioni è quella di riuscire a scrivere un brano tutto mio, intendo musica e testo, perché così potrei sentirmi realizzata interamente, ma fino ad allora sono felice di poter aggiungere il mio tocco personale attraverso i testi e la mia interpretazione.


Da dove vengono le ispirazioni per le tue canzoni? Nei temi che tratti ci sono riferimenti anche ad esperienze personali?

Tutto può essere una fonte di ispirazione per una persona che vuole esprimere un sentimento, trasmettere un messaggio di qualunque genere, ed è una vera benedizione che esiste la musica che permette di farlo. In risposta alla seconda domanda devo dire che le mie canzoni sicuramente rispecchiano in qualche modo me, ma lo fanno in un modo molto sottile; ovvero io credo che noi proiettiamo all’esterno quello che vorremmo capire di noi stessi, cercando così delle risposte alle domande che vengono da dentro. Sono una persona serena, credo, ed ho avuto poche “brutte” esperienze nella mia vita, ma in qualche modo sento il desiderio di far sapere al mio ascoltatore che non è da solo, che sono lì con lui attraverso la mia canzone.


“Tears in the moonlight” è il brano che hai presentato al contest “On The Music Waves”. Come è nata questa canzone? Puoi raccontarci qualche curiosità?

Sì, il brano “Tears in the moonlight” è nato, come dicevo prima, dalla melodia che è stata creata da Eugeniu (e alla domanda a cosa ha pensato lui quando l’ha scritta non ho avuto una risposta :) ).
Posso dire che si sapeva con certezza che doveva essere in inglese.
All’inizio questa canzone si intitolava “Your smile” (questo è abbastanza curioso, visto il suo titolo attuale, che è praticamente l’opposto), ma dopo la creazione della demo, non ero abbastanza sodisfatta ed allora decisi di impegnarmi di più e trovare un significato più adatto a quella melodia. In più la mia voglia di far sapere attraverso le mie canzoni, almeno ad una piccola parte del mondo, quello che penso riguardo a diverse situazioni della vita, decisi che questa canzone avrebbe parlato di un amore in pericolo… in pericolo a causa di circostanze transitorie, come spesso accade. Spesso le persone nel prendere le loro decisioni si dimenticano di ascoltare la loro anima, colei che sola è impregnata dell' amore puro, sconfinato ed incondizionato. “TEARS IN THE MOONLIGHT” doveva parlare del fatto che l’amore va salvato sempre… Ora, io conosco  l’ inglese, ma fortunatamente in quel periodo ho conosciuto, in modo virtuale una cara persona, che è Bob Rich, uno scrittore americano molto talentuoso. Basandosi sulle mie spiegazioni, su cosa volessi esprimere con questa canzone, ha scritto il testo, che direi si sposa benissimo con la melodia ed è preciso nel descrivere il mio modo di pensare. Sono felice che questa canzone sia stata apprezzata dalla giuria nel concorso “On the Music Waves” e questo è molto motivante.



Prossimamente hai in programma un ep o un album?

Chiaramente ho tanti progetti nella testa, ma c’è sempre spazio ed anche apertura per delle collaborazioni e non escludo che nel futuro potrò presentare un mio disco. É un’aspirazione viva che credo si vedrà realizzata, un giorno. Per adesso sto lavorando ai miei “biglietti da visita”, come chiamo i miei singoli, che per praticità stiamo producendo personalmente, a mezzo del forte desiderio di fare musica, delle nostre conoscenze musicali e degli strumenti che abbiamo a disposizione.


Sul tuo canale Youtube ci sono molti videoclip. Solitamente l’idea come nasce e da chi? Come vengono scelte le ambientazioni, i soggetti, le storie, etc.? Raccontateci qualche aneddoto curioso.

Ho un nuovo canale YouTube dedicato alle creazioni di ADRyANA C, qui il LINK dove un mese fa ho pubblicato un video di una cover ed è il quarto video clip (qui si possono vedere, volendo: 1. Ce are ea 2. Mulțumesc, iubită mamă 3. Home 4. Stele ) che abbiamo realizzato in proprio. Sono sempre dei brani cover, ma che ho voluto rappresentare anche sotto un altro aspetto. Ognuno di questi video ha un suo significato e porta il suo messaggio, che ovviamente viene colto solo da quelli che lo cercano. Mi sono sempre sentita, se posso così dire, in dovere di mettere un significato in quello che faccio, dico o vivo. Cerco di farlo, almeno quando posso. Quest’ultimo recente video è, diciamo così, un mio fiore all’occhiello, perché nel realizzarlo ho dovuto svolgere un lavoro cinematico, nel senso diretto. La scena più importante del video vede me prendere al volo, da un mazzo di carte tirate su per aria, una sola carta. E non una qualsiasi, ma la “dama di picche” (nell’eccelsa opera di Alexander Pushkin vuole rappresentare il simbolo del fallimento di un’impresa troppo ambiziosa, quella cui ogni giocatore d’azzardo aspira: battere il caso, accedendo così ad una dimensione soprannaturale, di onnipotenza). Ho scelto questa carta per rappresentare “l’altra” donna, quella che arriva e si intromette in una relazione amorosa di una coppia e pretende di rovinare tutto, lasciare dopo di sè il nulla, vanificando l’amore. Il titolo di questa cover è una domanda, tradotto sarebbe: "Cosa ha lei che io non ho?”. Il videoclip si conclude con la scena in cui con il tacco schiaccio la “dama di picche”. Il messaggio che ho voluto trasmettere in questo video è l'importanza di farsi le domande davvero giuste: “Chi sono io?” versus “Cosa ha lei che non ho io?”, perché solo conoscendo il tuo vero valore riuscirai a vivere una vita piena ed appagante.
L’aneddoto curioso è che la scena di cui sopra è stata eseguita per davvero, non è un trucco o un video montaggio. Posso dire che ho fatto tantissimi tentativi fino a riuscirci. Non vi posso dire il numero esatto, perché ho intenzione di organizzare per i miei fans un concorso per indovinare esattamente quanti tentativi ho fatto per prendere quella precisa carta. Ovviamente ci sarà un piccolo premio per il vincitore ;)



Dato il successo di “Tears in the moonlight” sarebbe bello vedere realizzato il videoclip di questo brano. E’ in programma?

Come si dice, “Mai dire Mai…” :) Se mi arriva l’ispirazione potrei fare anche il video a “TEARS IN THE MOONLIGHT”


Il tuo sound nasce da un’ influenza jazz e blues ma sappiamo che non ami i confini di una definizione univoca. Quali nuovi orizzonti musicali ti piacerebbe esplorare?

Ho ascoltato e studiato molti generi musicali, cominciando con la musica popolare tradizionale del mio paese, e la musica pop americana, che era difficilmente reperibile nell’ex URSS dove io sono cresciuta. Successivamente, da adolescente, è stato più semplice per me poter ascoltare la musica pop che mi piaceva, come i Backstreet Boys. Ma ci fu una rivoluzione quando sono arrivata in Italia. Improvvisamente ho scoperto il mondo del Jazz e Blues e da lì mi sono completamente immersa in quel sound. Ho studiato canto con la cantante soul dell’arena romana Elsa Baldini ed un anno di pianoforte con lo straordinario Leonardo Borghi, noto pianista jazz. Mi piacerebbe esplorare nuovi stili, come R&B o soul, ma per adesso il jazz, il blues e la musica pop restano per me al top. 


Ci piacerebbe se per un attimo ti fermassi a pensare alla tua musica come una metafora: quali immagini, colori, paesaggi, forme o altri dettagli ti descriverebbero al meglio?

Ecco ;) è una bella domanda, un pò filosofica… Se cerco di immaginare me nella mia musica, sono una farfalla viola al sorgere del sole…


Un album ( o un artista ) che ha cambiato la tua vita e che cosa rappresenta per te? 

Quando ero bambina e scoprivo la mia voce, ascoltavo giorno e notte Mariah Carey. Racchiudeva in se tutto il significato della bellezza nella musica, sognavo di cantare come lei. Crescendo e mano a mano conoscendo altri artisti ho capito che la cosa più importante è trovare se stesso, trovare il proprio modo di esprimere quello che ti senti dentro. Sto facendo questo ora…


Oggi le Major puntano molto sui talent e tanti artisti si fanno conoscere così. Tu cosa ne pensi di questi programmi?

Sono degli show e possono essere d’aiuto per acquisire visibilità, ma solo le persone che hanno del vero talento ed una voglia incrollabile possono proseguire per la loro strada. Può essere un’ occasione per confrontarsi con altri alla pari, per vivere un’esperienza e per imparare cose nuove… 


Cosa rappresenta per te la musica ed il “fare musica” ?

Credo che la musica è il portale che ti permette di raggiungere l’infinito. La musica è in grado di cambiare lo stato dell’anima di qualsiasi persona. La musica ti può guarire. La musica è fuori dal tempo e dallo spazio o da qualsiasi altra dimensione. La musica è l’amore supremo, come ha dimostrato John Coltrane, perciò fare musica, per me è una chance unica di poter esprimersi liberamente e magari perseguire quella mia unicità che ancora dovrei scoprire.


Quali sono i tuoi obiettivi futuri?

Credo che ognuno dovrebbe avere come obiettivo nella vita migliorare se stesso e tutto intorno a sè, quanto meno io, diciamo che provo a rimanere fedele a questo obiettivo. Ho l’intenzione di fare questo anche attraverso la musica.


Chiudiamo questa intervista con una domanda che siamo soli. fare a tutti: cos’è l’Arte e chi sono gli artisti ?

L’Arte è l’insieme di linguaggi con cui gli artisti riescono a descrivere diversi stati delle loro anime, a cambiare la loro realtà circostante e quella degli altri. Gli artisti sono coloro che sono in grado di fare questo.


Grazie per averci dedicato il tuo tempo. Ti auguriamo un grandissimo successo e che possa realizzarsi tutto ciò che desideri!

Di seguito riportiamo tutti i link ufficiali dove poter seguire ADRyANA C:



Copyright © immagini, videoclip e musica ADRyANA C, tutti i diritti sono riservati.


Intervista di Marianna L.  per Art-Waves 
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