In occasione della premiazione per “On The Music Waves – International  Song Contest”,  abbiamo avuto il piacere di intervistare la band EEF che si è posizionata seconda in classifica con la canzone “Downtown”. Il brano è stato scritto da Umberto Ferretti ed Edoardo Gili

Seguiteci in questo viaggio!

Domanda di rito per rompere il ghiaccio e presentarvi ai nostri lettori :  chi sono gli EEF? Il vostro nome è l’acronimo di Early Ettringite Formation.  Raccontateci il vostro percorso artistico e come è avvenuta la scelta di questo particolare nome.

Nel 2015 Mattia e Umberto si incontrano durante una jam-session e dopo poche note suonate assieme, nasce l'idea di creare e sviluppare musica propria. Nella fase embrionale comincia a delinearsi il carattere del progetto: unire l'impatto e l'istintività del Rock a contenuti più ricercati ed estemporanei del Jazz, al groove del Funk. Questa varietà stilistica non fa altro che rispecchiare i gusti e le influenze di entrambi. Dopo la prima stesura dei brani, inizia la ricerca degli elementi giusti per completare la formazione. Da lì, inizia la vera storia degli EEF, fatta di continuo lavoro in sala prove ed attività live allo scopo di realizzare il primo disco. Partecipano al Tour Music Fest edizione 2018 arrivando in finale a Roma e posizionandosi 3° in tutta Italia e al Forum Jazz Live di Forlì con Dave Weckl e Mike Stern giungendo sino alla semifinale. Nell'estate del 2019 entrano in studio per iniziare le registrazioni di "Horror Vacui", concludendo il missaggio e il master a gennaio 2020. Successivamente all’uscita del primo disco “Horror Vacui”, avvengono dei cambiamenti importanti nella band che vedranno infine alla voce Edoardo Gili. La Band con la nuova formazione in attivo da novembre 2020, non ha perso tempo e si è messa subito al lavoro su nuove composizioni, sperimentando nuovi sound per la realizzazione del secondo album. Nell’estate 2021 sono stati selezionati tra i 15 finalisti nell’ambito del concorso “Music for the next generation”, che prevedeva la rielaborazione in chiave moderna di un brano classico, avendo così l’opportunità di esibirsi al “Teatro Capovolto” di Trento.
A Febbraio 2023 partecipano ad “Una voce per San Marino”, arrivando sino alla Finalissima, classificandosi 9° nella Top Ten, su oltre mille partecipanti da tutto il mondo
Il nome? L'ettringite è il minerale che rende il cemento compatto e "duro come una roccia" che, con un pizzico di licenza letteraria, è diventata la filosofia che contraddistingue la band.

Parlateci un po’ di come nasce l’idea dei brani e di come si sviluppano attraverso la melodia ed il testo. 

I brani nascono prima di tutto da un’idea di Umberto e Mattia. Un’idea che può essere molto semplice: una melodia canticchiata o un riff di chitarra o addirittura anche un groove di batteria (perché no?)! Poi, quando iniziano a delinearsi un’intenzione e una strada ben precise, entrano in gioco anche gli altri componenti del gruppo, Giovanni al basso, Leonardo al sax e Edoardo alla voce, che portano il loro decisivo contributo alla composizione, attraverso un mirato lavoro di levigatura. I testi sono solitamente curati da Edoardo. 

Da dove vengono le ispirazioni per le vostre canzoni ?  Nei temi che trattate ci sono riferimenti anche ad esperienze personali?  

Per quanto riguarda la musica, l’ispirazione può arrivare in ogni momento e in qualunque luogo: in sala prove, durante un viaggio o una passeggiata, oppure durante una cena tra i componenti del gruppo… I testi, invece, trattano temi personali, legati al nostro vissuto o alle nostre idee. 


“Downtown” è il brano che avete presentato al contest “On The Music Waves”. Come è nata questa canzone ? Potete raccontarci qualche curiosità?

La musica di Downtown è stata scritta da Umberto, mentre il testo da Edoardo e tratta il suo trasferimento, avvenuto proprio nel periodo in cui la canzone è stata scritta, da una casa di campagna a una casa in città. Una curiosità su Downtown? Il video è stato girato proprio nella città in cui Edoardo si era trasferito: Fano!

Che effetto vi ha fatto classificarvi tra i primissimi posti del contest “On The Music Waves” tra i molti artisti provenienti da 25 paesi nel mondo?

Siamo stati molto contenti di classificarci al secondo posto di un concorso così prestigioso e internazionale. Ci sentiamo onorati!

Prossimamente avete in programma un nuovo album o ep?

Sì, stiamo per concludere il missaggio del nostro nuovo disco (il nostro secondo album) che vedrà la luce nel mese di maggio. L’album sarà composto da dieci brani inediti e rispecchia perfettamente il nostro concept: unire l'impatto e l'istintività del Rock a contenuti più ricercati ed estemporanei del Jazz, al groove del Funk.  Recentemente, abbiamo anche registrato un nuovo videoclip, che anticiperà l’uscita dell’album.


Solitamente l’idea dei vostri videoclip come nasce e da chi? Come vengono scelte le ambientazioni, i soggetti, le storie ? Raccontateci qualche aneddoto curioso.

Solitamente, sono i testi dei brani che ci ispirano nella progettazione dei videoclip. Ma anche la musica, con il suo mood, è una fonte d’ispirazione. Noi siamo molto creativi e abbiamo in genere molte idee, che i professionisti di cui ci avvaliamo riescono a capire e rielaborare al meglio. 

Il vostro sound nasce da un’ influenza jazz, fusion, rock/pop, avete mai pensato ad altre contaminazioni ? Quali nuovi orizzonti musicali vi piacerebbe esplorare?

In realtà, essendo il nostro stile ricco di contaminazioni, non sentiamo al momento l’esigenza di “citare” altri generi. Anzi, nel corso del tempo (e soprattutto per questo secondo album) abbiamo cercato di essenzializzare il nostro lavoro rendendo il più possibile chiara la nostra intenzione musicale. 

Se per un attimo vi fermaste a pensare alla vostra musica come una metafora: quali immagini, colori, paesaggi, forme o altri dettagli vi descriverebbero al meglio?

Ogni canzone ha un suo colore. Mired in mind, ad esempio, che è la canzone dei pensieri e dell’anima, è blu o viola. E ognuna si manifesta in un paesaggio diverso, non solo urbano (come in Downtown) ma anche incontaminato, selvaggio, a tratti brutale (come in What I should say).



Un album ( o un artista ) che ha cambiato vostra vita e cosa rappresenta per voi? (ogni membro del gruppo può rispondere anche singolarmente) 

Per Edorardo (voce) è Hate crew death roll dei Children of bodom; per Umberto (chitarra) è Led Zeppelin II; per Mattia (batteria) è In absentia dei Porcupine Tree; per Leonardo (sax) A love supreme di John Coltrane; per Giovanni (basso) Birth of the cool di Miles Davis. 

Oggi le Major puntano molto sui talent e tanti artisti si fanno conoscere così. Voi cosa ne pensate di questi programmi ?

Finora non abbiamo mai sentito l’esigenza di partecipare a un talent, ma ciò non significa che siamo contrari: potrebbe sicuramente essere un buon trampolino di lancio per una band emergente. 

Cosa rappresenta per voi la musica ed il “fare musica” ?

Siamo cresciuti con la musica e continuiamo a nutrirci di musica! Crediamo molto nella magia che si crea tra i componenti di una band: fare musica in un gruppo significa raccontarsi, ascoltarsi e costruire insieme. Godiamo di questo privilegio e ci sentiamo fortunati!

Quali sono i vostri obiettivi futuri?

Tra i nostri principali obiettivi c’è quello di esportare all’estero la nostra musica e di riuscire a organizzare un tour europeo. In generale, miriamo a fare tanti concerti live!

Chiudiamo questa intervista con una domanda che siamo soliti fare a tutti: cos’è l’Arte e chi sono gli artisti ?

L’arte è il tentativo di una risposta alle domande dell’uomo senza ricorrere all’uso del linguaggio razionale. Gli artisti non descrivono mai, ma evocano le risposte a quelle domande, lasciandole libere viaggiare, di essere interpretate e “sognate” da altri.

Grazie per averci dedicato il vostro tempo. Vi auguriamo un grandissimo successo e che possa realizzarsi tutto ciò che desiderate! 




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