In occasione della premiazione per “On The Music Waves – International Song Contest”, abbiamo avuto il piacere di intervistare il collettivo musicale The Things We Hide che si è posizionato secondo in classifica con la canzone “Opposite side of love”. Il brano è stato scritto da Jacopo La Posta, Marco Gemani e Sofia Bonardi.
Seguiteci in questo viaggio alla scoperta di questi artisti!
Domanda di rito per rompere il ghiaccio e presentarvi ai nostri lettori: chi sono i The Things We Hide? Raccontateci il vostro percorso artistico e come è avvenuta la scelta di questo particolare nome.
JACOPO: Da tempo io e Marco, che già avevamo collaborato (con lui a fare da session-man e
produttore) al mio ultimo EP da solista e al secondo EP dell’altra band di cui faccio parte (I Am The
Distance), avevamo il desiderio di dar vita a qualcosa che fosse totalmente di entrambi e condiviso;
non amiamo avere limitazioni e, visto che ci accomuna l’amore per la contaminazione elettronica,
l’abbiamo fusa piano piano a radici più rock. Partiti come trio e con lo spirito del “side project” da
studio, oggi siamo a tutti gli effetti un collettivo di musicisti ancora in espansione, anche grazie alla
scuola di musica e associazione culturale di Marco (After Life Music Dimension) che ci fa da vivaio:
praticamente tutti gli elementi oggi coinvolti provengono da lì.
Parlateci un po’ di come nasce l’idea dei brani e di come si sviluppano attraverso la melodia ed il testo.
JACOPO: Sono abituato a portare in studio un’idea centrale a cui lavoriamo tutti assieme (io e Marco
in primis, aggiungendo poi le parti di tutti gli altri); ci teniamo a mescolare sempre i nostri ascolti del
momento, senza dimenticarci mai degli artisti che ci hanno “cresciuti”, e a sperimentare con i generi
senza porci troppi problemi di “riconoscibilità”. Personalmente, quando propongo un nuovo brano,
mi chiedo sempre che cosa piacerebbe ascoltare ai miei compagni prima che a me, ed è anche per
questo che mi diverto spessissimo a scrivere per voci diverse dalla mia (come nel caso di “Opposite
side of love”, cantata da Anna).
Da dove vengono le ispirazioni per le vostre canzoni ?
JACOPO: Al momento ho composto io la totalità dei nostri testi, anche se in futuro ci metteranno
mano altri di noi; di solito scrivo di solitudine e di distanze emotive, o rielaboro semplicemente la mia
visione delle cose. Il nostro primo album, “The Law of Love”, è un concept totalmente incentrato su
amori infelici e relazioni disfunzionali, di qualsiasi tipo esse siano.
“Opposite side of love” è il brano che avete presentato al contest “On The Music Waves”. Come è nata questa canzone?
JACOPO: Tutto è cominciato con la melodia e le parole del primo bridge, che mi danzavano in testa da
tempo; mi sarebbe piaciuto svilupparle fino ad avere una canzone piuttosto lunga (per gli standard
radiofonici), che alternasse una sinuosa dolcezza a stacchi bruschi in un misto di trip-hop, progressive
metal e dubstep; l’idea è piaciuta molto a Marco (il primo arrangiatore del gruppo), che ha saputo
valorizzarla al meglio strumentalmente, mentre Sofia ha dato un grande contributo con i suoi vocalizzi
e cori. Ivano e Chiara hanno poi portato rispettivamente una linea di basso molto versatile e altre
belle armonie vocali; la voce di solista di Anna, infine, corona tutto ed è assoluta protagonista, anche
se dosata in maniera forse un po’ inusuale e non molto “pop”.
Che effetto vi ha fatto classificarvi tra i primissimi posti del contest “On The Music Waves” tra i molti artisti provenienti da 25 paesi nel mondo?
TUTTI: Un vero onore, totalmente inaspettato. Crediamo in questa canzone, ma non ci saremmo
aspettati di arrivare così in alto.
Prossimamente avete in programma qualche nuovo lavoro musicale? E qualche videoclip ?
TUTTI: Entro un mese circa dovremmo pubblicare il nostro nuovo singolo, “The party’s over”, che sarà cantata da Jacopo e farà parte di un prossimo album, ancora senza titolo.
Il vostro sound nasce da diverse contaminazioni ma ha un carattere deciso e uno stile personale. Vi piacerebbe esplorare anche nuovi orizzonti musicali?
TUTTI: Certamente! Non metteremo nessun paletto alla creatività. Lo stesso singolo “The party’s
over” è completamente diverso da “Opposite side of love” (anche se, in qualche modo, un nostro
“marchio di fabbrica” c’è sempre).
Se per un attimo vi fermaste a pensare alla vostra musica come una metafora: quali immagini, colori, paesaggi, forme o altri dettagli vi descriverebbero al meglio?
JACOPO: Penso a una sola candela accesa durante il black out di una metropoli, o a due amanti che si
puntano un coltello alla gola a vicenda.
Un album ( o un artista ) che ha cambiato vostra vita e cosa rappresenta per voi? (ogni membro del gruppo può rispondere anche singolarmente)
Un album ( o un artista ) che ha cambiato vostra vita e cosa rappresenta per voi? (ogni membro del gruppo può rispondere anche singolarmente)
MARCO: Per quanto mi riguarda ci sono tantissimi artisti e album che hanno cambiato il mio modo di concepire la musica e la composizione, ma due in particolare mi hanno sconvolto: il primo è “Passion and Warfare” di Steve Vai e il secondo è “The Fragile” dei Nine Inch Nails. L'album che consacra Steve Vai come guitar hero in realtà dimostra quanto il mio strumento possa essere espressivo, tecnico e manipolabile a livello sonoro e quanto un chitarrista possa essere simile a un compositore orchestrale creando sovrapposizioni e controcanti; il capolavoro di Trent Reznor invece è un doppio album impressionante a livello di produzione e composizione, semplicemente inarrivabile come “The Dark Side of the Moon” (Pink Floyd).
JACOPO: Il mio primo modello compositivo è stato Noel Gallagher, ma è con Steven Wilson (e i suoi
Porcupine Tree) e con gli Opeth che ho preso lo slancio per esplorare altri mondi musicali. Non a caso,
l’album che porterei sempre con me è “Storm Corrosion”, l’omonimo e finora unico lavoro del duo
formato proprio da Steven Wilson e dal leader degli Opeth, Mikael Åkerfeldt.
ANNA: Nessun dubbio, mi ispiro a Céline Dion da sempre.
IVANO: Senza esitazione dico Alain Caron degli UZEB come bassista, e “The seventh one” dei Toto come album.
SOFIA: Ho capito che la musica era qualcosa di grande, per me, grazie a “We are the world”, che ho
cantato a un saggio scolastico; da lì, mi sono detta “Perché no?” e non mi sono più fermata.
Oggi le Major puntano molto sui talent e tanti artisti si fanno conoscere così. Voi cosa ne pensate di questi programmi ?
MARCO: Sinceramente non capisco molto bene il modo di lavorare delle major. Una volta cercavano dei talenti nei locali o attraverso l'ascolto di demo tape; oggi fanno cantare loro delle cover da quaranta secondi e li fanno giudicare da personaggi che spesso non hanno nemmeno le competenze per farlo, dopodiché producono album con canzoni scritte da altri autori: tutto questo non ha nessun senso e anzi reputo questi programmi offensivi nei confronti del talento perché, anche se in parte traspare, sicuramente non è incanalato nella giusta direzione.
Cosa rappresenta per voi la musica ed il “fare musica” ?
Cosa rappresenta per voi la musica ed il “fare musica” ?
MARCO: Per me la musica rappresenta un lavoro e un passione, ma anche una missione perché è una forma d'arte e di comunicazione; descrive bene il tempo in cui viviamo e può essere condivisa ed insegnata. Ha un potere immenso, ma negli ultimi anni lo sta perdendo perché ormai i social e la tecnologia hanno preso il sopravvento e il focus di tutti viene indirizzato su queste piattaforme: stiamo di fatto diventando sempre più “metaumani”.
TUTTI: La musica è il linguaggio di cui ci serviamo per strappare i bavagli e le maschere della vita quotidiana, troppo spesso soffocante.
Quali sono i vostri obiettivi futuri?
TUTTI: Come detto, ci stiamo dedicando alla realizzazione del nostro secondo album, che speriamo
possa presto vedere luce e portarci ad avere maggiori riconoscimenti sia in Italia che all’estero; ed è
proprio all’estero che vorremmo puntare, quando ricominceremo a portare il nostro repertorio sui
palchi.
Chiudiamo questa intervista con una domanda che siamo soliti fare a tutti: cos’è l’Arte e chi sono gli artisti ?
TUTTI: L’artista è un profeta di bellezza, l’arte è la sua parola.
Grazie per averci dedicato il vostro tempo. Vi auguriamo un grandissimo successo e che possa realizzarsi tutto ciò che desiderate!
Di seguito riportiamo tutti i link ufficiali dove poter seguire The Things We Hide:
Instagram: https://www.instagram.com/thethings_wehide
Copyright © immagini, videoclip e musica The Things We Hide, tutti i diritti sono riservati.
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